Quali sono gli strumenti compensativi e dispensativi da utilizzare e che si possono inserire nel PDP

Cosa inserire nel PDP?

Non troverete da nessuna parte un elenco “ufficiale“ oppure esaustivo di tutti gli strumenti compensativi e dispensativi, ma quello che la legge, giustamente, indica, è la definizione degli stessi, dunque qualsiasi strumento che svolge la funzione di compensare, oppure dispensare, uno studente con DSA va bene, come indicato nella norma di riferimento DM n. 5669 del 12 luglio 2011 e Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA – allegate al DM n. 5669-11.

È ovvio, che non ci può essere un elenco esaustivo, perché gli strumenti compensativi paradossalmente possono essere quasi infiniti, se ne mettessimo 100, andremo ad escludere tutti gli altri.

Per queso motivo la normativa preferisce indicare una definizione e mette le parole “ECC.” Oppure “ESEMPIO”.

Ecco cosa dicono le  Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA – allegate al DM n. 5669-12

Alcuni insegnanti (molti purtroppo) tendono a vedere gli strumenti compensativi e dispensativi come FACILITATORI.

MA E’ UNA VISIONE DEL TUTTO ERRATA infatti nelle stesse linee guida è chiaramente detto che detti strumenti non devono essere considerati facilitanti.

Lista di alcuni strumenti compensativi e dispensativi

 

Misure compensative dispensative slide estratte da un Power Point creato e fornito dal Prof. Guido Dell’Acqua referente area BES del MIUR per un convegno del  2018, dove sono messe in evidenza strumenti – difficoltà da compensare – vantaggi nell’uso dello strumento, (qua il power point intero).

Altre “cose” da tenere presente quando si redige un PDP:
  • Verifiche programmate e come queste devono essere programmate,  ossia:

– vanno scritte dallo studente nel diario? 
– vanno scritte dal docente nel registro elettronico nella parte  visibile solo allo studente?
– Se alla data prevista per la verifica (interrogazione) lo studente è assente, come procedere alla verifica? Va riprogrammata? O ci sarà il primo giorno del ritorno in classe dello studente e che ci sarà quella data disciplina?)
 
 

 

 

 

Il non riconoscimento dei disturbi specifici dell’apprendimento può generare in questi soggetti gravi disturbi psicologici

Il vortice della dislessia

FRUSTRAZIONE:
è determinata dall’incapacità di tali alunni (che sottolineiamo ancora, sono intelligenti) a soddisfare le aspettative.
gli insegnanti sono preda del dubbio, aumentano gli stimoli, confermano l’insuccesso.
la famiglia è in allarme; subisce la ferita conseguente al messaggio di avere un figlio diverso dalla proprie rappresentazioni e aspettative.
sempre più spesso i bambini con dsa e i loro genitori si sentono ripetere: “eppure è così intelligente, se solo si impegnasse di più”.
paradossalmente, invece, i bambini con dsa si impegnano duramente.
ANSIA:
spesso la costante frustrazione e confusione a scuola rende questi bambini ansiosi.
l’ansia fa sì che i bambini evitino tutto ciò che li spaventa e spesso insegnanti e genitori interpretano questo comportamento come pigrizia.
RABBIA:
la frustrazione può provocare rabbia. il bersaglio della rabbia può essere costituito dalla scuola, dagli insegnanti, ma anche dai genitori.
bassa o nulla autostima: i bambini con dsa, andando incontro ad insuccessi e frustrazioni, si fanno l’idea di essere inferiori agli altri bambini e che i loro sforzi facciano poca differenza; spesso si sentono inadeguati ed incompetenti:
“tanto io non sono capace!”
DEPRESSIONE:
i bambini con dsa sono ad alto rischio di provare intensi sentimenti di dolore e sofferenza.
forse a causa della loro bassa autostima, tali bambini temono di sfogare la loro rabbia verso l’esterno e quindi la rivolgono verso se stessi.

Organizzarsi dopo la terza media

prepararegliesamiVerso febbraio dell’anno in cui il/la vostro/a ragazzo/a, frequenterà la terza media, dovrete fare la preiscrizione all’istituto superiore scelto,

dopo di che portate personalmente le diagnosi (DSA/L. 104) aggiornate all’anno in questione, e fatele protocollare, il che significa che la scuola deve semplicemente mettere un timbro, con il numero progressivo attribuito a questo documento, è questione di pochi secondi, molte scuole, non vogliono farlo, fatevelo fare è un vostro diritto, vi sarà utile in futuro, nel caso dovrete inviare lettere/raccomandate di protesta, inserendo appunto il numero di protocollo, per facilitare la ricerca del documento stesso, e per fare capire che si conoscono i diritti acquisiti per legge, tramite la diagnosi.

Dopo qualche giorno di inizio scuola chiedete colloquio al coordinatore di istituto per i DSA, o per i ragazzi con legge  104 alla “figura strumentale”  e chiedete come sarà oraganizzata la didattica in attesa della stesura del PDP o del PEI, i ragazzi hanno diritto da subito di usare strumenti compensativi e dispensativi ed avere una didattica personalizzata, portate con voi una copia della certificazione da lasciare.

Appena si aprono i colloqui individuali con i professori, chiedete appuntamento con ognuno e portate  una copia della certificazione, da lasciare ai docenti, in modo che possa visionarla con calma, e bene farlo perchè molte volte le segreterie non fanno visionare le diagnosi depositate per via della privacy (cosa sbagliata, gli insegnanti per agire correttamente devono sapere perchè quello studente è certificato e lo stato di “gravità” del disturbo).

Chiedere di essere ricevuti in modo da parlare del PDP, infatti questo documento va stilato coon il RACCORDO* della famiglia (lineee Guida per i DSA pag 8).

Per la stesura del PEI c’è un organo che va convocato il GLO del quale i genitori sono membri effettivi, e si parlerà del PEI e delle varie strategie didattiche.

Sia PDP che PEI sono documenti che i genitori hanno diritto ad averne una copia, come qualsiasi documento che rigurada il proprio figlio e sul quale si deve apporre una firma.
Cercate in linea di massima, di essere collaborativi e attivi, con i docenti.
Buon Lavoro

*Cosa significa raccordo?
Significa che la scuola deve confrontarsi con la famiglia, la quale conosce meglio di chiunque altro il figlio e può dare indicazioni fondamentali, per redigere uno strumento funzionale, quali il percorso formativo fatto fino a quel momento, i punti di forza e punti di debolezza, se è seguito da professionista e altro…

 
Iniziare un nuovo anno scolastico…..

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