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Perchè rivolgersi al TAR quando ci sono i presupposti

Difendere i diritti non è un atto di guerra.

È un gesto d’amore.

La scuola è — e deve restare — un’alleata nel percorso di crescita dei nostri figli.

Ma anche nei contesti migliori, può capitare di inciampare.
Malintesi, comunicazioni mancate, leggerezze.

Quando il dialogo si incrina, quando ogni tentativo di confronto fallisce allora, e solo allora, si può — con serenità — percorrere la via legale, come ultima spiaggia, non per attaccare, ma per proteggere.


Quando scatta la tutela legale?

  • Quando la scuola non consegna il PDP (Piano Didattico Personalizzato).
  • Quando non rispetta quanto previsto nel PDP approvato.
  • Quando mancano strumenti compensativi durante verifiche o esami.
  • Quando le prove non sono valide, perché somministrate senza le misure previste.

In alcuni casi, il TAR ha rigettato i ricorsi.
Ma il Consiglio di Stato ha ribaltato quelle decisioni, riconoscendo la gravità delle omissioni (sentenza n. 3880/2025).
Ha ricordato che la personalizzazione didattica non è una gentile concessione: è un diritto sancito dalla legge.

📌 Sentenze come queste hanno un valore esemplare
👉 Se le misure del PDP non vengono rispettate, lo scrutinio non è valido.


La morale?

Un PDP ignorato non è un errore formale.
È una violazione grave.
Che può compromettere l’intero anno scolastico.


Agire è un dovere.

Quando tutto il resto ha fallito, quando il dialogo è impossibile,
il rispetto dei diritti può — e deve — essere chiesto in tribunale.

Senza rabbia. Senza urla. Ma con fermezza.
Perché la legge c’è.
E tutelare i nostri figli non è un’opzione. È una responsabilità.

 

Il docente “trasversale”

Si parla di una nuova figura professionale nella scuola “il docente trasversale”, vediamo di chi si tratta e perché se ne discute.

L’idea alla base è quella di un insegnante specificamente formato per potenziare le cosiddette competenze per la vita o Life Skills andando oltre le tradizionali discipline scolastiche si fa riferimento alla Legge 22 del 19 del febbraio 2025 che introdurrebbe questa figura per affrontare le sfide educative attuali.

Ma quali sono queste competenze trasversali si dividono in tre macro aree:

  1.   EMOTIVE:  come gestire le proprie emozioni, riconoscere quelle altrui, sviluppare resilienza
  2. RELAZIONALI: comunicazione efficace, empatia, capacità di lavorare in gruppo e risolvere conflitti
  3. COGNITIVE (in senso ampio): problem solving, pensiero critico, creatività, capacità decisionale

L’obiettivo  dichiarato è preparare gli studenti, non solo accademicamente, ma anche ad affrontare le complessità della vita personale e professionale, favorendo il loro benessere generale.

Questo docente trasversale avrebbe il compito mirato di integrare e sviluppare queste abilità in modo strutturato, affiancando l’insegnamento disciplinare, si tratterebbe di una figura con una formazione specifica per questo ruolo delicato.

 

Ad alunna con disabilità viene assegnato docente sostegno non specializzato, genitori ricorrono e Ministero viene condannato

Fonte: Orizzonte Scuola

Il Tribunale di Roma ha condannato il Ministero dell’Istruzione per aver assegnato a un’alunna con disabilità un docente privo di specializzazione nel sostegno. La vicenda è stata resa nota dalla Federazione First (Federazione italiana rete sostegno e tutela), che ha denunciato il caso come una violazione del diritto all’istruzione inclusiva.

Secondo quanto riportato da First, l’alunna, iscritta a una scuola elementare, aveva ricevuto un numero di ore di sostegno inferiore rispetto a quelle previste dal Piano educativo individualizzato (Pei). Infatti, erano state assegnate 18 ore settimanali, rispetto alle 22 ore richieste nel Pei, e il sostegno era stato affidato a due docenti, di cui solo uno in possesso della specializzazione per 13 ore settimanali, mentre l’altro, per 5 ore, non aveva il titolo richiesto.

La motivazione del tribunale

Per il Tribunale di Roma, questa assegnazione ha rappresentato un trattamento discriminatorio, in quanto avrebbe compromesso il percorso formativo dell’alunna, causando un danno irreparabile.

Di conseguenza, il Ministero dell’Istruzione e l’Ufficio scolastico competente sono stati obbligati ad assegnare un docente specializzato per tutte le ore previste dal Pei, in conformità con la normativa vigente sull’inclusione scolastica.

Le richieste della Federazione First

La Federazione First ha espresso soddisfazione per la sentenza, sottolineando l’importanza di garantire il diritto allo studio degli studenti con disabilità. In particolare, ha auspicato che il Ministero dell’Istruzione adotti misure per evitare situazioni simili in futuro, stabilendo il principio che nessun docente privo di specializzazione possa sostituire un insegnante di sostegno qualificato.

Cosa dice la normativa rispetto al freddo che si ritrova sovente nelle aule scolastiche nei mesi invernali?

Nelle aulle scolastiche la temperatura ambientale dovrebbe essere di 20° con una tolleranza di 2 gradi.

Legge 23 del 1996 – Edilizia Scolastica

“5.3.11. Temperatura ed umidità relativa dell’aria degli ambienti – La temperatura degli ambienti  adibiti ad usi scolastici dovrà essere assicurata, in condizioni invernali, da un adatto impianto di
riscaldamento capace di assicurare in tutti gli ambienti, quando all’esterno si verificano le  condizioni invernali di progetto, le seguenti condizioni interne: temperatura ……. 20 °C ± 2 °C”

Un alunno con disabilità può usare il PC in classe e agli esami di Stato?

Certamente!

 

E’ previsto, da oltre trent’anni, dalla L. 104 del 1992 art. 16 c. 4:
«4. Gli alunni (handicappati) con disabilità sostengono le prove finalizzate alla valutazione del rendimento scolastico o allo svolgimento di esami anche universitari con l’uso degli ausili loro necessari.»

Va previsto nel PEI e inserito dal CdC nel documento del 15 maggio.