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Cosa sono i PON?

La sigla “PON” è l’acronimo “Programmi Operativi Nazionali” del Miur, sono finanziati dall’Unione Europea per promuovere l’uguaglianza sociale, occupazionale ed economica tra le varie aree dell’UE.

Le scuole che desiderano accedere a questi finanziamenti, devono elaborare un piano da consegnare all’Autorità di Gestione dei PON.

Quest’ultima, se li trova meritevoli, ne autorizza l’erogazione.

A quel punto la scuola può mettere in atto il suo progetto, sempre sotto la supervisione dell’Autorità.

La partecipazione ai progetti PON è libera e l’organizzazione del progetto è fatta, in completa autonomia, dalla scuola che vi aderisce.

Gli obiettivi, gli alunni che parteciperanno, i docenti che li seguiranno, i tempi, i luoghi e le modalità vengono esplicitati nel progetto predisposto a seconda delle attività da volgere e dei bisogni individuali di ogni territorio.

Il docente di sostegno, così come altre figure non obbligatorie, possono essere remunerate con i fondi previsti per le spese generali.

Cosa si intende per prove Equipollenti

Con il nuovo modello di PEI ci sarà per gli alunni delle scuole superiore la possibilità di avere un percorso con obiettivi ridotti e prove equipollenti (prima dette prove erano previste solo per gli Esami di stato). A parte le prove in braille, e prove audio, cosa si intende esattamente, facendo degli esempi, per prove equipollenti?
 

In realtà da tempo si potevano sostenere prove equipollenti anche nella valutazione intermedia, ma di solito venivano chiamate in questo modo solo all’esame di stato.

Equipollente significa dello stesso valore.

Sono delle verifiche personalizzate, diverse da quelle dei compagni, che consentono ugualmente di verificare se sono stati raggiunti gli obiettivi o le competenze previste per tutti.

Rientrano di fatto nelle modalità di verifica (V. Linee Guida PEI pag. 36).

Possono essere omessi contenuti considerati non essenziali, può essere consentita la consultazione di prontuari o glossari, si possono allungare i tempi o ridurre quantitativamente il numero di esercizi o domande…

Se una verifica di matematica prevede la soluzione di 6 problemi, in una prova equipollente possono essere ridotti di numero ma conservando un analogo livello di difficoltà.

Chi deve creare le mappe concettuali?

Le mappe rientrano tra gli strumenti compensativi che, in quanto strumenti, vanno definiti in base ai bisogni e all’efficacia.

Ma una domanda si fanno frequentemente i  genitori: chi deve fare le mappe concettuali? Gli studenti, i genitori o gli insegnanti?

Le mappe vanno fatte dagli studenti secondo il loro modo di apprendere (profilo di funzionamento) e secondo i bisogni individuali di ognuno. 

MA ATTENZIONE

Compito della scuola è
incentivare l’uso ed insegnare allo studente il modo di strutturare una mappa efficace e funzionale,
non basta dire “così non vanno bene, sono troppo scritte, modificale” :

 il D.M. n. 5669 del 12 luglio 2011, l’ art. 4 comma 4: «Le Istituzioni scolastiche assicurano l’impiego degli opportuni strumenti compensativi, curando particolarmente l’acquisizione, da parte dell’alunno e dello studente con DSA, delle competenze per un efficiente utilizzo degli stessi.»

Purtroppo entrambe queste attività, incentivare ed insegnare, vengono spesso disattese.

Lo studente si ritrova così ad imparare da solo a costruire le mappe per riportare in memoria informazioni che ha appreso ma che per la sua neurodiversità fatica a recuperare.

Non si nasce “imparati” ed occorre dare tempo allo studente per acquisirne competenza.

Inoltre le mappe saranno più “ricche” inizialmente per diventare sempre più “snelle” con il passare del tempo.

Non denigriamo la mappa che sembra un riassunto e ricordo che la velocità di lettura non permette di leggere velocemente quanto riportato, piuttosto viene sfruttata la memoria fotografica di chi, avendo studiato, recupera in memoria quanto ha appreso.

Del resto se non si ha studiato non è utile neanche il manuale perchè non si sa dove e cosa andare a cercare,
È palese che se si costruisce la mappa si ha studiato, come è palese che non è stracciando o ritirando la mappa durante la verifica o l’interrogazione che si incentiva l’utilizzo della mappa ma si umilia lo studente che spesso viene poi deriso dai compagni.

Attenzione: è come lo studente che indossa per la prima volta gli occhiali in classe che si può sentire a disagio con i compagni.

Spesso gli studenti con DSA sono seguiti da tutor con master in DSA: sfruttiamo la competenza che questi studenti hanno acquisito o stanno acquisendo per farla condividere con i compagni.

Le mappe sono utili a tutti.

Sostegno GLO e PEI: tutto quello che c’è da sapere

Entro il 30 giugno il GLO (Gruppo di Lavoro Operativo per l’Inclusione degli alunni disabili) deve provvedere a redigere il PEI provvisorio al fine di assegnare le misure di sostegno agli alunni con disabilità secondo le procedure definite dal Decreto interministeriale 29 dicembre 2020, n. 182.

Per ogni alunno disabile deve essere operativo un GLO.

La formalizzazione dei gruppi GLO deve essere effettuata dal dirigente scolastico con un decreto di istituzione. I GLO hanno la finalità di elaborare e approvare il PEI, ed entro il 30 giugno di ogni anno scolastico deliberare:

  •  le ore di sostegno didattico;
  •  l’eventuale necessità dell’educatore per l’assistenza all’autonomia  e comunicazione;
  • l’eventuale necessità di assistenza igienica di base
  • eventuali ulteriori necessità che dovessero manifestarsi.

Composizione dei GLO

I GLO sono composti:
  • dal dirigente scolastico, o un suo delegato, che presiede;
  • dal team docenti contitolari (per la scuola dell’infanzia e primaria);
  • dal consiglio di classe di scuola secondaria;
  • dall’insegnante specializzato per il sostegno didattico contitolare della classe;
  • dai genitori dell’alunno con disabilità o da chi esercita la  responsabilità genitoriale;
  • rappresentanti dell’Unità di Valutazione Multidisciplinare (UVM) dell’Azienda Sanitaria Locale (ASL) di residenza dell’alunno con disabilità;
  • dalle figure professionali specifiche interne all’istituzione scolastica che interagiscono con la classe e con l’alunno con disabilità (docenti referenti per le attività di inclusione o docenti
    con incarico nel GLI per il supporto alla classe nell’attuazione del PEI, ecc.)
  • le figure professionali specifiche esterne che interagiscono con la classe e con l’alunno con disabilità:
    1) assistente all’autonomia ed alla comunicazione;
    2) eventualmente un rappresentante del GIT territoriale;
    3) un rappresentante dell’Ente Locale nel caso sia stato predisposto il Progetto Individuale su
    richiesta dei genitori;
  • solo se preventivamente autorizzato dal dirigente scolastico, a titolo consultivo e non decisionale, un esperto indicato dalla famiglia;  Alle riunioni del GLO possono partecipare i collaboratori scolastici (o altro personale con il medesimo compito) che si occupano dell’assistenza igienico-personale.

Funzionalità del GLO

  1. Il GLO è convocato dal Dirigente scolastico, o dal suo delegato, ed è validamente costituito anche nel caso in cui non tutte le componenti abbiano espresso la propria rappresentanza.
  2.  Le riunioni del GLO si svolgono, salvo motivata necessità, in orario scolastico, in ore non coincidenti con l’orario di lezione e possono svolgersi anche a distanza, in modalità telematica sincrona.
  3. Nel corso di ciascuna riunione è redatto apposito verbale che dovrà tenere in massima considerazione ogni apporto fornito da coloro che sono ammessi alla partecipazione ai suoi lavori, motivando le decisioni adottate, in particolare quando esse si discostano dalle proposte formulate dai soggetti partecipanti. Il verbale è firmato da chi presiede la riunione e da un segretario verbalizzante, di volta in volta individuato tra i presenti.
  4. Il GLO si riunisce:
    • entro il 30 di giugno per la redazione del PEI provvisorio per gli alunni che hanno ricevuto certificazione della condizione di disabilità ai fini dell’inclusione scolastica, allo scopo di
    definire le proposte di sostegno didattico o di altri supporti necessari per sviluppare il progetto di inclusione relativo all’anno scolastico successivo;
    • entro il 31 di ottobre, di norma, approva e sottoscrive il PEI definitivo;
    • almeno una volta, da novembre ad aprile, per annotare le revisioni ed effettuare le relative verifiche intermedie;
    • ogni anno, entro il 30 di giugno, per la verifica finale e per formulare le proposte relative al fabbisogno di risorse professionali e per l’assistenza per l’anno successivo.
  5. I membri del GLO hanno accesso al PEI discusso e approvato, nonché ai verbali.
  6. I componenti del GLO della scuola (Dirigente scolastico o delegato e team dei docenti contitolari o consiglio di classe, curricolari e di sostegno), nell’ambito delle procedure finalizzate all’individuazione del fabbisogno di risorse professionali per il sostegno didattico e l’assistenza, possono accedere alla partizione del sistema SIDI – Anagrafe degli alunni con disabilità, per consultare la documentazione necessaria.

Ai componenti del Gruppo di Lavoro Operativo per l’inclusione non spetta alcun compenso,
indennità, gettone di presenza, rimborso spese e qualsivoglia altro emolumento.

Le procedure di accesso e di compilazione del PEI nonché di accesso per la consultazione della documentazione riguardante l’alunno con disabilità, devono essere attuate nel rigoroso rispetto del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (RGPD, Regolamento UE n. 2016/679).

Al termine delle riunioni dei GLO, il dirigente provvede a monitorare le richieste deliberate rispetto al sostegno didattico e alla necessità dell’operatore all’autonomia e comunicazione e inviare:
– al GIT, che opera presso gli uffici di ambito territoriale, il fabbisogno delle ore di sostegno, il quale poi, come Ufficio di Ambito Territoriale, comunicherà all’USR quello complessivo per la provincia di competenza;
– all’ente locale le ore di educatore/operatore per l’autonomia e comunicazione.

 

 

Funzioni della Figura Strumentale

Le funzioni strumentali sono decise dal collegio dei docenti.
Contratto CNL 2006 art. 33

Lo copio qui sotto:
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ART.33 – FUNZIONI STRUMENTALI AL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA

1. Per la realizzazione delle finalità istituzionali della scuola in regime di autonomia, la risorsa fondamentale è costituita dal patrimonio professionale dei docenti, da valorizzare per la realizzazione e la gestione del piano dell’offerta formativa dell’istituto e per la realizzazione di progetti formativi d’intesa con enti ed istituzioni esterni alla scuola. Le risorse utilizzabili, per le funzioni strumentali, a livello di ciascuna istituzione scolastica, sono quelle complessivamente spettanti sulla base dell’applicazione dell’art. 37 del CCNI del 31.08.99 e sono annualmente assegnate dal MPI.

2. Tali funzioni strumentali sono identificate con delibera del collegio dei docenti in coerenza con il piano dell’offerta formativa che, contestualmente, ne definisce criteri di attribuzione, numero e destinatari. Le stesse non possono comportare esoneri totali dall’insegnamento e i relativi compensi sono definiti dalla contrattazione d’istituto.

3. Le scuole invieranno tempestivamente al Direttore generale regionale competente schede informative aggiornate in ordine alla quantità e alla tipologia degli incarichi conferiti, e ciò allo scopo di effettuarne il monitoraggio.

4. Le istituzioni scolastiche possono, nel caso in cui non attivino le funzioni strumentali nell’anno di assegnazione delle relative risorse, utilizzare le stesse nell’anno scolastico successivo.