Archivi categoria: Legge e diritti

Debito formativo superiori: cosa dice la normativa

Debito formativo superiori: primo quadrimestre

Le scuole devono organizzare subito dopo gli scrutini intermedi, corsi ed attività di recupero incentrati sulle materie e gli argomenti studiati nel primo quadrimestre. 

Gli studenti saranno tenuti a seguire questi corsi che avranno anche una valutazione finale.

Il debito sarà recuperato in caso di esito positivo delle verifiche mentre nel caso di un mancato recupero questo dovrà essere recuperato nel secondo quadrimestre.

Debito formativo superiori: secondo quadrimestre

Alla fine dell’anno scolastico avere più insufficienze diventa un problema serio.

Nel secondo quadrimestre se avrai  insufficienze in una o più materie, ti verranno automaticamente assegnati uno o più debiti formativi e il rinvio a giudizio finale a settembre.

L’istituto scolastico provvederà a comunicare gli interventi didattici e le modalità di verifica del recupero.

Come recuperare un debito scolastico alle superiori?

Con gli esami di riparazione.

In sede di scrutinio finale viene emessa la sospensione del giudizio e allo studente verranno indicate le carenze riscontrate e anche le modalità di recupero dei debiti formativi e le date degli esami di riparazione.

Gli esami di riparazione vengono tenuti generalmente verso la fine di Agosto.

Gli esami di riparazione possono essere scritti oppure orali e il loro scopo è verificare il raggiungimento degli obiettivi formativi richiesti.

Sono comuni a tutti gli studenti che frequentano uno stesso anno, mentre per gli studenti con LEGGE 104/92, DSA o BES saranno conformi a quanto contenuto nel PEI/PDP.

Come scritto sul DM 42 del 22 maggio 2007  riguardo le modalità di recupero dei debiti formativi: il Collegio dei docenti ed i singoli Consigli di classe all’inizio dell’anno scolastico programmano criteri, tempi e modalità per l’attivazione degli interventi didattici finalizzati al recupero dei debiti formativi, definendo altresì modalità di informativa alla famiglia da parte dei Consigli di classe in ordine all’andamento e agli esiti delle attività di recupero.

Come recuperare il debito scolastico dipende anche dalla scuola: ci sono scuole che organizzano corsi estivi o pomeridiani. Ma spesso questo non basta. Lo studente dovrà studiare anche l’estate in autonomia per rimettersi in pari , anche attraverso un buon gruppo di studio e delle ripetizioni private.

Debito formativo superiori: esiste un limite di tempo?

E’ importante capire che per il recupero del debito scolastico esiste un termine preciso ovvero la conclusione dell’anno scolastico in corso.  Quindi il 31 agosto.  A  questo seguiranno le attività di recupero dei debiti formativi previste dal PTOF e obbligatorie per ogni studente con debiti scolastici.

Cosa succede se non recupero i debiti formativi alle superiori?

Per ciò che riguarda gli esami di riparazione la normativa prevede che sia il Consiglio di classe a decidere .

Sarà il Consiglio di classe a stabilire l’esito dell’esame di riparazione. Al termine dell’esame lo studente saprà se sarà ammesso o meno all’anno successivo con i voti confermati da tutto il corpo docente. 

Non ottenere la sufficienza all’esame non significa un’automatica bocciatura. Anche se non viene superato l’esame si può passare all’anno successivo, ma la decisione spetta al consiglio di classe

Debito formativo superiori ed esame di maturità

Per chi deve sostenere l’esame di maturità, uno o due insufficienze iniziano ad essere un serio problema.

La legge sugli Esami di Stato prevede all’art. 1 che siano  ammessi agli esami gli  alunni che “siano stati valutati positivamente in sede di scrutinio finale e abbiano saldato tutti i debiti formativi contratti nei precedenti anni scolastici”.

Non esiste per l’esame di maturità la sospensione del giudizio come per gli anni precedenti. Perciò avere delle insufficienze dovrebbe allertare soprattutto i maturandi. Spesso l’ammissione all’esame di maturità potrebbe essere preclusa.

Il Ministero dell’Istruzione riporta che per l’ammissione sono richieste una votazione non inferiore ai 6/10 in tutte le materie, ma anche che è possibile ammettere uno studente con provvedimento motivato con una insufficienza in una disciplina.


Ecco la normativa MIUR di riferimento:
DPR 122-2009
OM 92-2007
DM 3 ottobre 2007 – Recupero debiti scolastici

Nuove Linee Guida per i DSA

Il 20 gennaio 2022, a 10 anni di distanza dal precedente documento di consenso, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha pubblicato la nuova Linea Guida sulla gestione dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA).

La nuova Linea Guida, allo scopo di migliorare e uniformare i protocolli diagnostici e riabilitativi sui DSA, ha aggiornato le precedenti raccomandazioni cliniche e ha formulato nuove raccomandazioni per quegli aspetti che precedentemente non erano stati indagati.

Infatti la revisione della letteratura relativa ai DSA ha rilevato l’esistenza di nuove conoscenze scientifiche di cui era fondamentale tenere conto. Il gruppo di esperti ha affrontato nuovi quesiti clinici. Tra questi, il Disturbo di Comprensione della Lettura, questione rimasta irrisolta nelle precedenti Consensus Conference, ma tornata di attualità dopo la ridefinizione del Disturbo di Lettura proposta nelle versioni più recenti dei sistemi di classificazione internazionale DSM (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) e ICD (International Cslassification of Diseases).

Inoltre sono state prodotte raccomandazioni per la valutazione e la diagnosi di DSA negli studenti bilingui, che secondo i dati del MIUR sono una percentuale importante dell’attuale popolazione scolastica e per i quali i clinici non avevano precisi criteri di riferimento.

Un altro importante argomento affrontato è stato quello della valutazione e della diagnosi dei DSA nei giovani adulti, per i quali la Legge 170 del 2010 ha favorito l’allungamento dei percorsi scolastici per cui è sempre più alto il numero di coloro che si iscrivono all’università. I clinici però, finora, non avevano direttive diagnostiche chiare su cui basare il processo diagnostico.

Sono stati definiti anche nuovi criteri e procedure diagnostici anche relativi alla Disgrafia e al Disturbo del Calcolo, criteri che erano rimasti poco definiti nelle precedenti Consensus Conference.

Sono state poi formulate nuove raccomandazioni per l’individuazione precoce dei DSA e sono state aggiornate quelle relative al trattamento, mettendo a disposizione degli utenti-beneficiari delle coordinate attendibili su cui operare le proprie scelte.

Quale sarà la ricaduta più importante delle nuove Linee Guida?

Le nuove raccomandazioni contribuiranno a migliorare e uniformare i protocolli diagnostici e riabilitativi e saranno un importante punto di riferimento per la comunità dei clinici per affrontare le problematiche cliniche delle persone con DSA.

In contemporanea al progetto di produzione di nuove linee guida sui DSA, è stato anche costituito un apposito Gruppo di Lavoro, denominato “Libro Bianco” con lo specifico compito di analizzare quale fosse, a distanza di 10 anni dall’ultima Conferenza di Consenso e dalla Legge 170, lo stato di attuazione delle Raccomandazioni esistenti e delle Normative vigenti in relazione al tema dei DSA. Questo lavoro ha permesso di evidenziare i punti di forza della legge 170, ma anche le criticità che tutt’ora permangono in vari ambiti e ha proposto possibili soluzioni alle problematicità evidenziate nel mondo della scuola, dell’università e del lavoro.

“L’Associazione Italiana Dislessia, come da tradizione, è stata tra i principali promotori del progetto di sviluppo di nuove Linee Guida sui DSAha commentato il presidente AID, Andrea Novelli “ed ha contribuito ai lavori di produzione delle raccomandazioni cliniche con la partecipazione attiva di numerosi esperti sia dell’area sanitaria, sia del mondo della scuola e con il contributo di genitori di ragazzi con DSA e di persone dislessiche. Fa parte della nostra mission migliorare la qualità di vita dei bambini e delle persone con DSA, a cominciare proprio dall’individuazione precoce del disturbo, dall’iter diagnostico, e dalla riabilitazione. Le nuove Linee Guida sono un importante passo in avanti in questa direzione”.

Fonte AID

Linee Guida 20 gennaio 2022

Convegno 2018 del prof. Guido Dell’Acqua referente MIUR area BES

Convegno 13 novembre 2018 sugli strumenti Compensativi e dispensativi per la legge 170 del 2010

Relatore: prof.  Guido Dell’Acqua Ufficio IV, MIUR, Direzione Generale per lo Studente. l’Integrazione e la Partecipazione.

Insegnante di matematica alle superiri e all’università.

Slide usate dal prof Guido Dell’Acqua (2018)
Il video è lungo quindi qui sotto ci sono i minuti dove ricercare i vari argomenti:

 

Elenco strumenti compensativi e dispensativi ma non cii possono essere elencaati tutti (1,15)

Ai suoi studenti faceva usare tutti gli strumenti che volevano (1,16)

La registrazione registrazione delle lezioni è legali, non c’è la privacy (1.18)

L’uso del PC a scuola deve essere incentivato e non negato (1.20)

Sono gli insegnanti che devono insegnare gli studenti a fare le mappe (1.23)?

Uso dei dizionari compreso quelli di latinoo e greco (1.26)

La lettura in classe, solo se chiesto dallo studente con DSA (1.28)

La scrittura a mano (1.28)

 

Il TAR del Lazio dice «NO» alla riduzione dell’orario e all’esonero dalle lezioni

Secondo il TAR del Lazio adesso sarebbe vietato applicare orario ridotto per terapie se non si possono recuperare le ore, non può essere previsto un orario ridotto di frequenza alle lezioni dovuto a terapie e/o prestazioni di natura sanitaria – con conseguente contrasto con le disposizioni di carattere generale sull’obbligo di frequenza – in assenza di possibilità di recuperare le ore perdute [Art. 13, comma 2, lettera a) DI 182/2020];

Per fortuna esiste l’autonomia scolastica, oltre che il buon senso…

sentenza_TAR_LAZIO_PEI
Nota ministeriale seguente
Nota ministeriale 2044 settembre 2021 – Sentenza TAR Lazio sul PEI

Green Pass scuola: obbligo anche per i genitori per accedere negli istituti

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale, il decreteo legge approvato dal governo che ha ampliato l’uso del green pass nelle scuole, oltre che nelle università e nelle Rsa.

DECRETO-LEGGE 10 settembre 2021 , n. 122 [PDF]

Oltre al personale scolastico (docenti, amministrativi, collaboratori) il nuovo decreto estende l’obbligo di possedere il green pass a chiunque acceda alle strutture delle istituzioni scolastiche, educative e formative. Quindi anche i genitori dovranno avere il pass per entrare negli istituti frequentati dai figli.

Il governo precisa che questa disposizione non si applica ai bambini, agli alunni e agli studenti nonché ai frequentanti i sistemi regionali di formazione, ad eccezione di coloro che prendono parte ai percorsi formativi degli Istituti tecnici superiori.

Green pass scuola, domande e risposte sul nuovo provvedimento

Fino a quando sono in vigore le norme?

Le nuove norme restano in vigore sino al 31 dicembre prossimo, termine di cessazione dello stato di emergenza.

A chi si applica?

L’obbligo, in base al decreto legge 9 settembre, si applica a chiunque accede a tutte le strutture delle istituzioni scolastiche, educative e formative. Quindi anche i lavoratori esterni sono tenuti ad avere il green pass per accedere ai locali scolastici: sia il personale delle mense, sia gli addetti alle ditte di pulizia.

Il green pass sarà obbligatorio anche per i genitori?

Sì, per accedere ai locali scolastici o di qualsiasi istituzione educativa e formativa anche i genitori degli alunni devono avere la certificazione verde. Il genitore deve avere il green pass anche se entra nella scuola per andare a un colloquio con i docenti, o solo per firmare una giustificazione, per portare un libro dimenticato o per accompagnare il proprio figlio.

Il green pass vale per gli studenti?

No, l’obbligo non vale per gli studenti delle scuole, che possono accedere ai locali scolastici senza green pass, ma rispettando alcune regole: indossare la mascherina a meno che tutta la classe sia vaccinata e rispettare il distanziamento di almeno un metro.

Il green pass vale anche per i centri dedicati all’infanzia?

Chiunque accede a tutte le strutture delle istituzioni scolastiche, educative e formative è tenuto a possedere la certificazione verde. La norma si applica anche ai servizi educativi per l’infanzia.

E per gli Its?

Sì. L’obbligo di green pass vale, non solo per il personale, ma anche per gli studenti degli Istituti tecnici superiori (Its), oltre che per gli studenti che frequentano università, conservatori e accademie.

Chi è esonerato?

A scuola sono esonerati dal possesso del green pass non solo gli studenti, ma anche i soggetti esenti dalla campagna vaccinale sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con circolare del Ministero della salute.

Sono previste sanzioni per chi entra a scuola senza green pass?

Sanzione dai 400 ai 1ooo euro per chi, pur avendo l’obbligo, non ha il green pass. Per i docenti c’è la sanzione aggiuntiva, dopo cinque giorni, della sospensione dello stipendio. A controllare il pass saranno i dirigenti delle istituzioni scolastiche, ma anche i datori di lavoro. Previste sanzioni da 400 a 1000 euro sia per chi non ha il pass sia per i dirigenti e i datori di lavoro ai quali sono demandati i controlli.

Come funziona la piattaforma per il controllo della certificazione?

Green pass scuola, controllo in 5 mosse con piattaforma: video, guida, nota, modello informativa privacy e conferimento delega. SCARICA

Da lunedì 13 settembre, con l’inizio delle lezioni nella maggior parte delle regioni d’Italia, i dirigenti scolastici, o i loro delegati, avranno a disposizione uno strumento agile per poter controllare, in tempo reale, ogni giorno, lo stato (attivo/non attivo) del green pass dei dipendenti scolastici.

La piattaforma sarà inserita nel sistema informativo del Ministero dell’Istruzione, già noto ai dirigenti. Il controllo avverrà in pochi passaggi. Basterà entrare nel sistema e selezionare la propria scuola per poter visualizzare, nel totale rispetto della privacy, l’elenco dei pass attivi e non attivi.

Ogni dirigente potrà visualizzare, una volta entrato in piattaforma, sia la propria scuola che quelle di cui dovesse essere reggente. Il tutto in un’unica schermata.

Il dirigente scolastico può delegare ai controlli?

Sì, sarà possibile delegare il controllo a un altro dipendente della scuola.

Come sarà salvaguardata la privacy?

Tutto il sistema è pensato per salvaguardare la privacy: non sarà, infatti, possibile conoscere la motivazione di un eventuale pass non attivo. Previsto inoltre uno specifico servizio di assistenza attivo dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 14 per raccogliere quesiti e segnalazioni.

Fonte: Orizzonte Scuole