Scadenza certificazioni di DSA

Scadenza Diagnosi DSA

1) Una diagnosi di DSA è per sempre.
Essendo un Disturbo Specifico dell’apprendimento una caratteristica neurbiologica, si nasce dislessici, discalculici, disgrafici o disortografici. Poi, la condizione può anche migliorare, ovvero che si possono compensare delle abilità carenti, così da modificare o smussare gli strumenti compensativi da utilizzare a scuola.
Ma nonostante ciò, la diagnosi di DSA è per sempre.

2) alla luce di quanto detto è improprio parlare di “scadenza”, ma si dovrebbe dire “aggiornamento” del profilo di funzionamento, per la modifica della condizione.

Si tratta dunque di una “rivalutazione” in cui possiamo andare ad osservare gli eventuali miglioramenti (se vi sono stati), e che cosa è bene fare per aiutare ulteriormente il bambino o ragazzo con DSA.  Perchè “si”, si può sempre fare qualcosa.

3) Dopo quanto tempo dovrebbe esserci l’aggiornamento del profilo di DSA ai fini scolastici? La normativa in tal senso (Conferenza Stato-Regioni sui DSA del 25 luglio 2012), indica quanto segue:

Il profilo di funzionamento è di norma aggiornato:

– al passaggio da un ciclo scolastico all’altro e comunque, di norma, non prima di tre anni dal precedente

ogni qualvolta sia necessario modificare l’applicazione degli strumenti didattici e valutativi necessari, su segnalazione della scuola alla famiglia o su iniziativa della famiglia. in pratica… (leggi il prossimo punto)

4 )  Aggiornamento per la scuola
➡️ Non c’è un obbligo. Dunque la scuola non può obbligarvi ad una nuova diagnosi prima di 3 anni dall’ultima diagnosi.
➡️ Anche se c’è il cambio di scuola ma la diagnosi non ha ancora “compiuto” 3 anni, allora non è necessario l’aggiornamento.
➡️ Su richiesta della scuola o della famiglia, o in tutti quei casi in cui l’uso degli strumenti indicati nel PDP, cambiano radicalmente, allora si può consigliare una nuova revisione.
➡️ In attesa dell’eventuale aggiornamento si compila SUBITO il PDP con la diagnosi già presente, anche se ha più di 3 anni. Perchè, appunto, un DSA e’ per sempre.

Alcuni genitori riferiscono: “A me hanno detto che devo tornare a controllo ogni anno o dopo 3 mesi”.
Se il controllo viene richiesto da un sanitario (ASL o Professionista privato) non lo si effettua per il PDP ma lo si effettua per verificare l’efficacia di un trattamento nei DSA, un piccolo monitoraggio può essere effettuato anche dopo 3 mesi. Ma sono monitoraggi interni, al di là degli aspetti prettamente diagnostici. Se questi controlli vengono suggeriti dalle scuole/insegnanti non è loro compito decidere quando fare l’aggiornamento, soprattuto a distanze così ravvicinate.

Meno ostruzionismo e più PDP applicati

La collaborazione con la scuola è essenziale. E deve essere sempre la strada maestra da percorrere. Purtroppo in alcuni casi in merito agli aggiornamenti delle diagnosi rileviamo che:

a) Vengono fornite false informazioni. Ad esempio la diagnosi DSA per avere un PDP PUO’ ESSERE ANCHE DI UN PROFESSIONISTA PRIVATO (Miur n° 8; 6/3/2013) questo per velocizzare gli aiuti.

b) SE i DSA vengono visti come un peso, allora gli aggiornamenti sono richiesti con la speranza di perdere tempo così slittare la compilazione del PDP e dell’applicazione degli aiuti in classe.

c) E’ INUTILE chiedere diagnosi aggiornate se negli anni precedenti il PDP non è stato applicato. Verificate che gli aiuti siano stati applicati PRIMA di ogni richiesta.

d) Alle volte gli “ulteriori approfondimenti” sono richiesti sono per provare ad ottenere l’insegnante di sostegno. Ma nei DSA (solo con DSA) questo non è previsto. Oppure viene riferito a voce che si ipotizza che vi sia altro, come Ritardo mentale o ADHD. In questo caso chiedete ai docenti di mettervi per ISCRITTO CON LA LORO FIRMA la loro richiesta. Se è lecita e nasce da un sincero sentore d’aiuto, lo faranno. Altrimenti non lo faranno.

Gli alunni con disabilità pagano la gita?

Gli alunni con disabilità pagano la gita come tutti o hanno diritto a delle agevolazioni?

Nessuna norma si occupa di questo.

La scelta è affidata all’autonomia della singola scuola ma in generale la disabilità, da sola, non è un motivo sufficiente per ottenere la partecipazione gratuita. 

In alcuni casi partecipa gratuitamente al viaggio un eventuale familiare accompagnatore (per non penalizzare la famiglia con una doppia quota) o chi ha difficoltà economiche, ma questo indipendentemente dalla disabilità.

In ogni caso decide la scuola.

Possono esserci riduzioni o gratuità per l’eventuale parte della quota relativa all’entrata in musei, mostre o altro, oppure per i viaggi soprattutto se si usano mezzi pubblici. 

Autismo: piccolo chiarimento

è una caratteristica molto complessa, neanche gli studiosi sanno bene come descriverlo in maniera chiara e univoca, e qquesto  perchè ogni persona con autismo è diversa da un’ altra.

Ecco perche’ chi ha conoscuto una persona autistica ha semplicemente conosciuto UNA persona autistica.

Nessuna forma autistica e’ uguale a un’altra, non esistono due autismi uguali tra loro.

Per questo ora si usa l’espressione ” SPETTRO AUTISTICO”.
Questa è una rappresentazione grafica creata dalla Maestra Larissa, che fa capire molto bene di cosa si stia parlando

La RUOTA DELL’AUTISMO ci mostra perche’ ciascuno ha una forma autistica diversa.

Da qualche anno dunque si parla di DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO, non di solo autismo, e quindi dire BAMBINO/RAGAZZO AUTISTICO NON SIGNIFICA NULLA!

Ci sono:

  • bambini/ragazzi autistici verbali,
  • bambini/ragazzi non verbali,
  • bambini/ragazzi vocali ma non verbali,
  • bambini/ragazzi che non hanno il minimo problema relazionale,
  • bambini/ragazzi che devono sviluppare le loro social skills
  • bambini/ragazzi con IPERsensibilita’
  • bambini/ragazzi con IPOsensibilita’ (per ciascuno dei 5 sensi)
  • bambini/ragazzi con stereotipie
  • bambini/ragazzi che non ne hanno
  • bambini/ragazzi con il QI superiore alla norma
  • bambini/ragazzicon un QI inferiore alla norma
  • ecc….

L’autismo punto e basta non esiste!

Esiste una ruota di combinazioni (attenzione, non uno spettro di gradazioni!!) in cui ciascuna persona autistica prende una FORMA precisa e DIVERSA da tutte le altre persone autisitche.


Consiglio di scaricare questo quaderno, completamente gratuito, che è stato concepito e redatto come guida ad una diagnosi precoce e tempestiva, per promuovere un aiuto e sostegno alle persone con autismo e alla loro famiglie e per l’attuazione di buone prassi in ambito scolastico.  Scarica qua

Anno scolastico 2022/23: Rientro a scuola

Covid, con raffreddore lieve si potrà stare in classe. No se con febbre superiore a 37,5. Utilizzo mascherina chirurgica o FFP2

 

Sono state pubblicate ieri le indicazioni dell’Istituto superiore di sanità per il rientro a scuola a settembre. Nelle indicazioni viene fatta una distinzione tra misure standard di prevenzione da garantire per l’inizio dell’anno scolastico che considera l’attuale quadro epidemiologico e possibili ulteriori interventi da modulare progressivamente in base alla valutazione del rischio, “prevedendo un’adeguata preparazione degli istituti scolastici che renda possibile un’attivazione rapida delle misure al bisogno”.

Nel documento, come misure di base per pianificare l’anno scolastico 2022/23, viene indicato che

Gli studenti con sintomi respiratori di lieve entità ed in buone condizioni generali che non presentano febbre, frequentano in presenza, prevedendo
l’utilizzo di mascherine chirurgiche/FFP2 fino a risoluzione dei sintomi, igiene delle mani, etichetta respiratoria.

Viene infatti specificato che “soprattutto nei bambini, la sola rinorrea (raffreddore) è condizione frequente” e di fatto ciò “non può essere sempre motivo in sé di non frequenza o allontanamento dalla scuola in assenza di febbre“.

Non è invece consentito restare a scuola con febbre, ovvero temperatura corporea oltre i 37,5 ° C. Altri sintomi che non consentono il permanere a scuola sono ad esempio:

  • sintomi respiratori acuti come tosse e raffreddore con difficoltà respiratoria,
  • vomito (episodi ripetuti accompagnati da malessere),
  • diarrea (tre o più scariche con feci semiliquide o liquide),
  • perdita del gusto, perdita dell’olfatto, cefalea intensa

In caso di tali sintomi viene raccomandato alle famiglie di non condurre gli alunni a scuola in presenza.

Divieto di entrare a scuola anche con test Covid positivo.

indicazioni-A.S.-2022-2023

 

 

Fonte: orizzonte scuola

Sito di Supporto allo studio per tutti gli studenti in modo particolare Bambini e Ragazzi con BES