Certificazione delle Competenze

Con il DM 30 gennaio 2024, n. 14 sono stati adottati, a livello nazionale, i modelli di certificazione delle competenze delle istituzioni scolastiche statali e paritarie del primo e del secondo ciclo di istruzione e dei Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti (CPIA).
 
 
I modelli allegati al DM  14:
 
 
Il decreto fissa quando e come viene redatta e rilasciata la certificazione- SCHEMA 
 

QUANDO REDAZIONE CONSEGNA
Al termine della classe quinta di scuola primaria In sede di scrutinio finale dai docenti di classe Consegnata alla famiglia e, in copia, all’istituzione scolastica del grado successivo
Al termine del primo ciclo di istruzione agli studenti che superano l’esame di Stato In sede di scrutinio finale dal consiglio di classe Messa a disposizione sia della famiglia degli studenti che superano l’esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione sia dell’istituzione scolastica o formativa del ciclo successivo all’interno dell’E-Portfolio orientativo personale delle competenze di cui al decreto ministeriale 22 dicembre 2022, n. 328
In assolvimento dell’obbligo di istruzione In sede di scrutinio finale del secondo anno della scuola secondaria di secondo grado dal consiglio di classe per ogni studente che ha assolto l’obbligo di istruzione della durata di dieci anni Messa a disposizione della famiglia dello studente all’interno dell’E-Portfolio orientativo personale delle competenze di cui al decreto ministeriale 22 dicembre 2022, n. 328 (a richiesta anche al termine del primo anno con le stesse modalità)
Al superamento dell’esame di Stato conclusivo dei percorsi di istruzione di primo livello primo periodo didattico In sede di scrutinio finale dai docenti del gruppo di livello facenti parte del Consiglio di classe Consegnata all’adulto o, nel caso di utenti minorenni, alla famiglia
In uscita dal percorso di istruzione degli adulti di primo livello secondo periodo didattico In sede di scrutinio finale dai docenti del gruppo di livello facenti parte del Consiglio di classe Consegnata all’adulto
 

La certificazione delle competenze al secondo ciclo va redatta anche  per gli studenti che hanno un debito o vengono respinti, perché in ogni caso hanno assolto all’obbligo di istruzione, in base all’art. 2 c. 4 del DM 14/24, “La certificazione delle competenze rilasciata dalle istituzioni scolastiche statali e paritarie in assolvimento dell’obbligo di istruzione è redatta dal consiglio di classe in sede di scrutinio finale del secondo anno della scuola secondaria di secondo grado per ogni studente che ha assolto l’obbligo di istruzione della durata di dieci anni”. 

Certificazione delle competenze e alunni con disabilità.

I modelli delle certificazioni delle competenze non possono essere modificate,  ma possono essere integrate, se necessario, da una relazione personalizzata in cui si spiega come rapportare  gli enunciati ufficiali agli obiettivi del PEI, DM 742 del 2017 art. 3 c. 2:
Per le alunne e gli alunni con disabilità, certificata ai sensi della legge n.104/1992, il modello nazionale può essere accompagnato, ove necessario, da una nota esplicativa che rapporti il significato degli enunciati di competenza agli obiettivi specifici del piano educativo individualizzato.

e anche all’art. 4 comma 4 Per gli studenti con disabilità, certificata ai sensi della legge n.104/1992, il modello nazionale può essere
accompagnato, ove necessario, da una nota esplicativa che rapporti il significato degli enunciati relativi alle competenze agli obiettivi specifici del piano educativo individualizzato

Spetta agli insegnanti in sede di scrutinio la redazione della certificazione delle competenze ma il GLO, nel PEI sezione 10, descriverà all’inizio dell’anno se o come redigere queste annotazioni.

La sez. 10 del PEI si compila solo negli anni in cui viene rilasciata la certificazione delle competenze, si compila ad ottobre e va scritto solo se serve la nota esplicativa prevista dal DM 14/24 art. 4 c. 4 e cosa dovrà sostanzialmente contenere.

La nota esplicativa va scritta a giugno.

DM 14/24 art. 2 c. 4:
“4. La certificazione delle competenze rilasciata dalle istituzioni scolastiche statali e paritarie in assolvimento dell’obbligo di istruzione è redatta dal consiglio di classe in sede di scrutinio finale del secondo anno della scuola secondaria di secondo grado per ogni studente che ha assolto l’obbligo di istruzione della durata di dieci anni ed è messa a disposizione della famiglia dello studente all’interno dell’E-Portfolio orientativo personale delle competenze di cui al decreto ministeriale 22 dicembre 2022, n. 328.”

LA NOTA ESPLICATIVA

Nella nota esplicativa, dice il DM 14, si “rapporta il significato degli enunciati relativi alle competenze agli obiettivi specifici del piano educativo individualizzato.”
Rapportare è un termine che può avere tanti significati e questa indicazione va necessariamente interpretata.

Un riferimento interpretativo autorevole lo troviamo nelle Linee Guida dei DI 153/23 a pag. 51 dove si dice che il decreto consente di intervenire con annotazioni che rapportino il significato degli enunciati di competenza agli obiettivi specifici, intervenendo sia rispetto alle competenze o ai loro descrittori, sia rispetto ai livelli raggiunti.

ATTENZIONE la certificazione delle competenze la redige il consiglio di classe e NON il GLO.

Certificazione delle competenze anche ai ragazzi che non sostengono l’esame?

Secondo il DL 62/17 art. 9 c. 2, la certificazione delle competenze è rilasciata al termine della scuola primaria e del primo ciclo di istruzione, quindi anche agli alunni che non si presentano all’esame e ricevono l’attestato dei crediti formativi.

Non si rilascia a quelli che non sono stati ammessi all’esame e ripeteranno l’anno perché per loro il primo ciclo di istruzione non è ancora terminato.

Sezione Invalsi

Una sezione del documento di certificazione è riservata alle Prove Invalsi.

La sezione indica in forma descrittiva il livello raggiunto nelle prove a carattere nazionale, distintamente per ciascuna disciplina oggetto della rilevazione, ossia Italiano, Matematica e Inglese.

Nel DM n. 742/2017, art. 4 comma 2-3 leggiamo:

2. Il modello di cui al comma 1 è integrato da una sezione, predisposta e redatta a cura di INVALSI che descrive i livelli conseguiti dall’alunna e dall’alunno nelle prove nazionali di italiano e matematica.

3. Il modello è, altresì, integrato da una ulteriore sezione, predisposta e redatta a cura di INVALSI che certifica le abilità di comprensione e uso della lingua inglese ad esito della prova scritta nazionale, di cui all’articolo 7, comma 3, del decreto legislativo n. 62/2017.

Spetta, dunque, all’Invalsi predisporre e redigere la sezione dedicata alle prove nazionali.

Il primo modello nazionale di certificazione delle competenze è stato approvato dal Miur con il D.M. 22 gennaio 2010, n. 9, relativo all’introduzione della scheda per certificare le competenze maturate al termine dell’obbligo decennale di istruzione, di cui al D.M. 139/2007 (quattro livelli individuati: non raggiunto, base, intermedio, avanzato). Relativamente, invece, alla scuola primaria e secondaria di primo grado, il tema viene affrontato in modo organico nel testo delle Indicazioni nazionali per il curricolo (DM n. 564/2012), in cui al termine del quinto anno della scuola primaria e della secondaria di primo grado, vengono esplicitati, per ogni disciplina, i traguardi per lo sviluppo delle competenze. In relazione a questa scelta, due paragrafi delle Indicazioni si occupano rispettivamente della valutazione e della certificazione delle competenze.

Tutto quello che bisogna sapere sul PDP (Piano Didattico Personalizzato)

pdp1PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO

per alunni con DSA (o BES senza certificazione di DSA o legge 104).

  • Piano: perchè prevede la predisposizione di un programma, un progetto, un insieme di strategie condivise.
  • Didattico: perchè il suo scopo è quello di favorire la didattica ovvero migliorare l’efficienza dell’apprendimento degli allievi, migliorare l’efficienza e l’efficacia dell’insegnamento del docente.
  • Personalizzato: deve essere funzionale a individuare le metodologie, gli strumenti e le strategie più adeguate per ogni singolo alunno.

Il PDP  è previsto dal DM 12 luglio 2011 e dalle allegate Linee Guida la sua stesura è OBBLIGATORIA  per tutti gli studenti con certificazione ai sensi della Legge 170.

Cos’è il PDP – piano didattico personalizzato? Quando si attua?

È chiamato in questo modo il documento di programmazione con il quale la scuola definisce gli interventi che intende mettere in atto nei confronti degli alunni con esigenze didattiche particolari ma non riconducibili alla disabilità (in caso di disabilità, come è noto, il documento di programmazione si chiama PEI, Piano Didattico Individualizzato, ben diverso per contenuti e modalità di definizione).

Il PDP è obbligatorio quando:

lo studente presenta una certificazione per i DSA (Legge 170/10)

Il PDP è facoltativo quando:

non c’è una certificazione di DSA ma i docenti ravvisano un bisogno educativo speciale nello studente e che quindi ha bisogno di interventi personalizzati che vengono esplicitati in questo documento (Direttiva BES  5659/12 e Circolare 8/2013).

Il PDP deve contenere (indicazioni date dal MIUR nelle linee guida allegate al Dlgs 5669/11 pag 8):
  1. Dati anagrafici
  2. Tipologia del disturbo
  3.  Profilo di funzionamento 
  4. Strategie didattiche individualizzato e personalizzate
  5. Strumenti compensativi
  6. Misure dispensative
  7. Forme di verifica e valutazione personalizzata

Il MIUR ha anche forrnito dei  modelli di PDP (anche se non sono vincolanti)

Come NON deve essere fatto un PDP

A meno che la scuola non intenda che vada bene utilizzare TUTTI gli strumenti possibili e immaginabili (cosa che dubito fortemente).

Il PDP deve essere “Personalizzato”, seguendo il profilo di funzionamento dello studente (certificazione), quindi
per ogni disciplina si indicano nel dettaglio gli strumenti compensativi e dispensativi da utilizzare.

Evitare di approvare un PDP con su scritto che gli strumenti compensativi vengono usati a “discrezione del docente”, perchè il disturbo dello studente non è a discrezione del ragazzo, c’è sempre e gli strumenti vanno usati sempre (Legge 104/10 e il suo decreto attuativo DM 5669/11 con linee guida allegate).

DA CHI DEVE ESSERE COMPILATO IL PDP

Il PDP è un documento che deve essere scritto dagli insegnanti, seguendo le indicazione che l’equipe medica che ha redatto la certificazione e in base a ciò che hanno riscontrato durante i primi mesi di osservazione dello studente, LA NORMATIVA  RACCOMANDA IL RACCORDO con la famiglia, secondo le LINEE GUIDA pag. 8, è inoltre “fondamentale il raccordo con la famiglia che può comunicare alla scuola eventuali osservazioni su esperienze sviluppate dallo studente anche autonomamente o attraverso percorsi extrascolastica“, questo perchè è la famiglia che ha seguito il ragazzo anche nei corsi di studi precedenti, e sa quali strumenti e strategie possono essere efficaci e quali no, quindi può dare informazioni importanti, può essere coinvolto anche il ragazzo stesso, se sufficientemente grande.

Quali sono gli strumenti compensativi ed i dispensativi che si possono inserire?

Gli strumenti compensativi sono tutti gli strumenti didattici e tecnologici che sollevano lo studente con DSA da una prestazione resa difficoltosa dal disturbo, senza peraltro facilitargli il compito dal punto di vista cognitivo.

Tabelle dalle linee guida

L’utilizzo di tali strumenti non è immediato quindi la scuola deve impegnarsi nell’aiutarlo ad usarli  D.M. 5669 del 2011 art. 4 c. 4 dice che: «Le Istituzioni scolastiche assicurano l’impiego degli opportuni strumenti compensativi, curando particolarmente l’acquisizione, da parte dell’alunno e dello studente con DSA, delle competenze per un efficiente utilizzo degli stessi.»

Le misure dispensative sono invece interventi che consentono all’alunno o allo studente di non svolgere alcune prestazioni che, a causa del disturbo, risultano particolarmente difficoltose e che non migliorano l’apprendimento.

Per esempio, non è utile far leggere a un alunno con dislessia un lungo brano, in quanto l’esercizio, per via del disturbo, non migliora la sua prestazione nella lettura. 

L’adozione delle misure dispensative, dovrà essere sempre valutata sulla base dell’effettiva incidenza del disturbo sulle prestazioni richieste, in modo tale da non differenziare, in ordine agli obiettivi, il percorso di apprendimento dell’alunno o dello studente in questione.

ATTENZIONE: evitare di approvare un PDP con su scritto che gli strumenti compensativi vengono usati a "discrezione del docente", perchè il disturbo dello studente non è a discrezione dello studente, c'è semprre.

IMPORTANTE

  1. Il PDP deve, per legge, essere redatto entro il primo trimestre scolastico, viene chiamato periodo di osservazione, dove gli insegnanti conoscono lo studente e cercano di capire quli siano le strategie migliori per favoritre il successo formatico e scolastico, quindi supponendo che la scuola iniziasse il 12 settembre deve essere approvato entro 12 dicembre, ciò non toglie che può essere fatto prima, soprattutto quando lo studente è già conosciuto.
  2. Se la diagnosi viene consegnata durante l’anno, gli insegnanti devono redigerlo in poco tempo in quanto conoscono già l’alunno e non hanno bisogno del periodo di osservazione. 
  3. Nei mesi iniziali di scuola, fino a quando il PDP non è pronto e approvato, le personalizzazioni previste dalla legge 170/10 vanno attivate da subito, il PDP non ha lo scopo  di attivare gli interventi ma di esplicitarli.
  4. Il PDP deve essere rifatto ogni anno scolastico, e ha validità legale solo per quell’anno scolastico, il buon senso però dice che, se lo studente frequenta lo stesso istituto, il PDP  viene rispettato fino alla stesura del seguente.
  5. Il PDP può essere modificato in qualunque momento.
  6. La famiglia NON è OBBLIGATA a firmare il PDP se NON è d’accordo con ciò che è stato scritto. La legge prevede che si arrivi alla firma qualora il documento sia accettato da entrambi le parti. Buona cosa sarebbe se la scuola inviasse via mail alle famiglie copia della bozza del PDP per essere visionato, ed eventualmente chiedere delle modifiche, qualche giorno prima della data fissata per la firma.

Con l’approvazione del PDP non termina il dovere del docente che deve APPLICARE ciò che ha sottoscritto lungo tutto il periodo scolastico, il garante dell’applicazione è il Dirigente Scolastico. 

La scuola può elaborare un PDP anche gli alunni con Bisogni Educativi Speciali  (senza certificazione di DSA o di legge 104) qualora lo ritenga necessario (Direttiva BES) Nota Miur 2563 del 2013 quindi la scuola in questi casi non ha obbligo di redigere il PDP, ma se lo fa poi è obbligata a rispettarlo. 

Per la struttura del  PDP per gli alunni con BES (senza tutela della legge 170) non esistono modelli ufficiali  e neppure delle indicazioni sui contenuti, quindi ogni scuola lo redige come vuole.

Risposta MIUR del dott. Guido Dell’Acqua sulle questioni riguardanti il PDP e i 90 giorni di osservazione
Ecco le slide

Sito di Supporto allo studio per tutti gli studenti in modo particolare Bambini e Ragazzi con BES