Troppi compiti e verifiche, il Ministero raccomanda: stop ai carichi concentrati e ai compiti assegnati la sera per il giorno dopo

28 aprile 2025

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha diffuso una nuova circolare, firmata dal Ministro Giuseppe Valditara, indirizzata a tutti i Dirigenti scolastici delle scuole statali e ai Coordinatori didattici delle scuole paritarie Circolare 2443 del 28-04-2025

Il documento pone l’accento sulla necessità di una programmazione accurata delle verifiche in classe e dei compiti da svolgere a casa, richiamando l’attenzione sull’importanza di un coordinamento tra i docenti per evitare sovrapposizioni e carichi eccessivi per gli studenti.

Al Tg1, Valditara osserva: “La circolare ha lo scopo di rafforzare sempre di più la positiva collaborazione fra famiglia e scuola, una collaborazione che a me sta particolarmente a cuore”.

Coordinamento tra docenti e rispetto dei tempi

La circolare richiama il DPR n. 275/1999, che attribuisce ai docenti ampi margini decisionali in materia di didattica e valutazione, ma sottolinea come sia fondamentale che la programmazione delle verifiche e l’assegnazione dei compiti avvengano in modo coordinato.

Viene raccomandato di evitare la concentrazione di prove e attività di studio nella stessa giornata e di non inserire i compiti sul registro elettronico in orario serale per il giorno successivo.

L’obiettivo è garantire una distribuzione equilibrata del carico di lavoro durante la settimana, prevenendo situazioni di stress e favorendo una migliore organizzazione del tempo, soprattutto in prossimità di giornate festive.

Autonomia degli studenti e collaborazione scuola-famiglia

Il Ministero sottolinea, inoltre, l’importanza di una corretta annotazione dei compiti, sia sul registro elettronico sia sul diario personale degli studenti, con particolare attenzione al primo ciclo di istruzione. La pratica, già evidenziata nella nota dell’11 luglio 2024, favorisce una crescente autonomia degli alunni nella gestione degli impegni scolastici e rende la consegna delle attività parte integrante della lezione. La circolare si conclude ribadendo la volontà di promuovere un dialogo costruttivo tra scuola e famiglie e di creare un ambiente sereno e fiducioso per lo sviluppo armonico della personalità degli studenti.

10 dita: programma per PC per imparare ad usare la tastiera con 10 dita

Il programma 10 dita è stato aggiornato.

 
Fu realizzato circa 25 anni fa per l’allora Provveditorato agli Studi di Vicenza dal prof.  Flavio Fogorolo e da Alberto Zanella, un bravissimo e generosissimo informatico ipovedente, 
 
Lo scopo del programma era (ed è) insegnare ai bambini ciechi o ipovedenti a scrivere correttamente con la tastiera del computer ma purtroppo non  funzionava correttamente più con le più recenti versioni di Windows.
Grazie al lavoro volontario di Alberto Zanella è stato modificato il sistema di installazione inserendo anche un adattamento per avere il supporto della sintesi vocale con lo Screen Reader NVDA.
Nonostante gli anni trascorsi, 10dita è considerato da molti lo strumento più efficace per insegnare ad usare il computer ai bambini con problemi di vista.
Negli anni successivi si è posto il problema di insegnare a scrivere in modo corretto con la tastiera anche ai bambini con DSA e si è visto che per loro serviva qualcosa di più coinvolgente e motivante che sostenesse un’attività che per sua natura è molto ripetitiva e rischia di essere stancante. 
 
Il prof. Fogorolo quindi ha ideato un programma per Erickson (la più recente versione si chiama “Digita facile”) assai più vivace, con giochi e rinforzi di vario tipo.
I bambini ciechi sono di solito molto più motivati e il vecchio 10dita, pienamente accessibile per loro, funziona benissimo.

Per scaricare gratuitamente la nuova versione di 10 dita, adattata da Alberto Zanella:

  1. 10 dita

  2. 10 dita

QUI Per informazioni su Digita Facile


VECCHIA VERSIONE
10 dita

10 dita

Perchè rivolgersi al TAR quando ci sono i presupposti

Difendere i diritti non è un atto di guerra.

È un gesto d’amore.

La scuola è — e deve restare — un’alleata nel percorso di crescita dei nostri figli.

Ma anche nei contesti migliori, può capitare di inciampare.
Malintesi, comunicazioni mancate, leggerezze.

Quando il dialogo si incrina, quando ogni tentativo di confronto fallisce allora, e solo allora, si può — con serenità — percorrere la via legale, come ultima spiaggia, non per attaccare, ma per proteggere.


Quando scatta la tutela legale?

  • Quando la scuola non consegna il PDP (Piano Didattico Personalizzato).
  • Quando non rispetta quanto previsto nel PDP approvato.
  • Quando mancano strumenti compensativi durante verifiche o esami.
  • Quando le prove non sono valide, perché somministrate senza le misure previste.

In alcuni casi, il TAR ha rigettato i ricorsi.
Ma il Consiglio di Stato ha ribaltato quelle decisioni, riconoscendo la gravità delle omissioni (sentenza n. 3880/2025).
Ha ricordato che la personalizzazione didattica non è una gentile concessione: è un diritto sancito dalla legge.

📌 Sentenze come queste hanno un valore esemplare
👉 Se le misure del PDP non vengono rispettate, lo scrutinio non è valido.


La morale?

Un PDP ignorato non è un errore formale.
È una violazione grave.
Che può compromettere l’intero anno scolastico.


Agire è un dovere.

Quando tutto il resto ha fallito, quando il dialogo è impossibile,
il rispetto dei diritti può — e deve — essere chiesto in tribunale.

Senza rabbia. Senza urla. Ma con fermezza.
Perché la legge c’è.
E tutelare i nostri figli non è un’opzione. È una responsabilità.

 

Perché uno studente con DSA ha bisogno di un dizionario digitale

Per uno studente con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), l’utilizzo di un dizionario cartaceo può rappresentare un ostacolo più che un aiuto.

Una delle principali criticità riguarda la ricerca delle parole in ordine alfabetico: un’operazione che, per chi ha dislessia o altri DSA, non è affatto automatica. Confondere l’ordine delle lettere, perdere il segno tra le pagine o impiegare troppo tempo per trovare una voce rende il processo poco efficace e molto faticoso.

Cercare una parola su un dizionario tradizionale richiede tempo, concentrazione e una buona capacità di decodifica, abilità che spesso risultano compromesse nei ragazzi con dislessia, disortografia o altri DSA.

Questo può generare frustrazione, rallentare il ritmo di studio e ridurre la motivazione.

Al contrario, un dizionario digitale è uno strumento accessibile, veloce ed efficace.

Permette di cercare le parole in pochi secondi, spesso anche con il supporto della funzione di completamento automatico o della sintesi vocale, che aiuta nella corretta lettura e comprensione. Inoltre, molti dizionari digitali sono integrati in software compensativi o piattaforme di studio inclusive, contribuendo a rendere il lavoro scolastico più autonomo e meno faticoso.

Scegliere un dizionario digitale non significa semplificare i compiti, ma offrire pari opportunità e rispettare le modalità di apprendimento individuali.

È una scelta che favorisce l’inclusione e valorizza le potenzialità di ogni studente.

Si ricorda che a scuola è consentito l’uso del solo dizionario, mentre l’utilizzo del traduttore non è permesso.

Di seguito, al link indicato, è disponibile un elenco di dizionari digitali reperibili online:

Raccolta di vari dizionari gratis e a pagamento

 

Sito di Supporto allo studio per tutti gli studenti in modo particolare Bambini e Ragazzi con BES