Libri delle regole per ogni disciplina da portare sempre con se

I ragazzi con i DSA hanno bisogno di avere sempre a portata di mano le regole, mappe o tabelle delle varie materie

Si possono trovare in commercio LIBRI o QUADERNI specifici andando sul sito del Melograno,  dell’Erickson o di altre case editrici.

Oppure,  si possono creare in casa , secondo me la cosa migliore

Essendo le mappe un metodo di studio, è bene che i ragazzi imparino a farsi da soli i loro mezzi compensativi seguendo il LORO modo di imparare che è diverso da persona a persona.

In questo link trovate dei suggerimenti sul come conservare i materiali fatti in casa 😀

Come conservare le mappe, tabelle e formulari

VEDERE ANCHE QUESTA PAGINA

Libri facilitati per alunni con i DSA

Comorbidità nei Disturbi Specifici dell’Apprendimento

mix……

Si parla di Comorbidità quando in una persona sono presenti due o più disturbi di origine diversa.

Dislessia, Disortografia, Disgrafia e Discalculia, pur rientrando in un’unica categoria diagnostica, quella dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), sono disturbi differenti perché interessano abilità diverse.

Quando si presentano insieme nella stessa persona, si parla di “comorbilità”. I DSA possono essere in comorbidità anche con altri disturbi di sviluppo quali i disturbi di linguaggio, disturbi di coordinazione motoria, disturbi dell’attenzione e tra i DSA e i disturbi emotivi e del comportamento.

Per fare un esempio, un bambino può presentare una difficoltà specifica nella materia della matematica e nello steso tempo essere piuttosto goffo nei movimenti e poco coordinato. In questo caso si parla di comorbidità tra Discalculia e Disturbo della Coordinazione Motoria.

Più difficili sono i casi in cui vi è un Disturbo Specifico dell’Apprendimento, per esempio la Dislessia, e problematiche emotive. Infatti, spesso, quest’ultime sono conseguenti al disturbo ma vi sono dei casi in cui problematiche emotive possono essere insorte prima della comparsa della Dislessia; in quest’ultimo caso si parla di comorbidità tra DSA e Disturbo dell’umore.
Nelle linee guida dsa, viene messo in evidenza che in casi di comorbidità tra più disturbi, “il disturbo risultante è superiore alla somma delle singole difficoltà, poiché ognuno dei disturbi implicati nella comorbilità influenza negativamente lo sviluppo delle abilità complessive”. Questo significa che occorre prestare maggiore attenzione ai bambini che si trovano in questa situazione perché il loro benessere è a rischio.

Cliccare qua per leggere tutto l’articolo della Dott.ssa Serena Costa

Insegnante di sostegno per bambini con DSA?

insegnante-sostegno-640x330

La figura dell’insegnante di sostegno é stata prevista dalla Legge 104 1992 per bambini che hanno un handicap fisico, sensoriale o psichico (incluso il ritardo cognitivo).

I DSA non essendo un handicap di per sé, ma un Disturbo Specifico, non rientrano in questa categoria e sono, quindi, regolamentati da un’altra legge: la Legge 170/2010. Essa non prevede la figura dell’insegnante di sostegno per i bambini con DSA ma semplicemente delle misure “compensative” e “dispensative” che gli insegnanti di classe devono fornire.

……..

Si tratta di una risorsa preziosa per la classe perché anche gli altri bambini che ne sentano il bisogno possono giovare della sua presenza. Per quanto riguarda i bambini DSA, è importante ricordare che il loro profilo intellettivo è davvero diverso da bambino a bambino. Questo significa che, sebbene la diagnosi di DSA si effettui solo in presenza di un’intelligenza nella norma (concetto statistico), è possibile che ci siano dei bambini con delle fragilità che si aggiungono al disturbo specifico.

Propongo, quindi, di andare oltre alla funzione specifica per la quale l’insegnante di sostegno è stata pensata, cioé il supporto al bambino con disabilità, e di apprezzarne il senso più generale della sua funzione. Cogliere le potenzialità di tale figura per tutta la classe è sicuramente a vantaggio di tutti i bambini.

…….

Cliccare qua per leggere tutto l’articolo della dott.ssa Serena Costa

 

 

 

Menomazione, disabilità e handicap: quale differenza?

disabilità-handicap-150x150Ricordiamoci queste importanti distinzioni.

1) La MENOMAZIONR indica qualsiasi perdita o anormalità di una struttura o di una funzione fisiologica, anatomica oppure psicologica (in questo caso si tende a parlare di “disturbo”).

2) La DISABILITA’ rappresenta la conseguenza pratica della menomazione e, quindi, indica lo svantaggio personale che la persona disabile vive espresso in ciò che è in grado di fare o meno.

3) L’HANDICAP indica lo svantaggio sociale vissuto da una persona a seguito di una disabilità o menomazione. La persona con handicap, nell’incontro con l’ambiente fisico e sociale, può trovarsi in difficoltà nel muoversi nello spazio in autonomia, nell’essere indipendente nel prendere delle scelte o nel prendersi cura di sé, oppure nel trovare un’occupazione e un’indipendenza economica. Lo svantaggio sociale si esprime anche nel non poter rivestire un ruolo sociale considerato “normale” alla maggior parte.

Leggi tutto l’articolo della dott.ssa Serena Costa

Esame Maturità 2018/2019 crediti scolastici formativi

L’Esame di Maturità 2018/2019 sta per cambiare e con esso anche la tabella per i crediti formativi. Le ultime novità del MIUR e dallo schema di decreto legislativo e attuativo approvato dal Consiglio dei Ministri 2018 i cambiamenti inerenti l’Esame di Maturità 2018/2019 saranno soprattutto a livello di struttura e quindi cambia anche la distribuzione dei crediti formativi, con l’eliminazione della Terza Prova, i punti dell’esame orale che saranno inferiori e una maggiore importanza anche a ciò che si è fatto durante gli anni scolastici. Cerchiamo quindi di capire come cambia la tabella per i crediti formativi nell’Esame di Maturità 2018/2019.

Attenzione però. Per la Maturità 2018 è ancora tutto uguale quindi leggi qui:

Per sapere tutto invece su cosa cambierà nella Maturità 2018/2019 leggi qui:

Tabella Crediti scolastici 2018/2019: cosa cambia alla Maturità

Con l’eliminazione della Terza Prova nella Maturità 2018/2019 dunque abbiamo dei crediti formativi “vaganti”, precisamente 15 che saranno da distribuire tra le rimanenti prove, ma non nell’esame orale che invece passa da un valore complessivo di 30 punti a soli 20 crediti. I 25 crediti che rimangono “fuori” dovranno quindi essere distribuiti tra crediti scolastici e punteggi inerenti alle altre prove.

…continua a leggere dalla fonte….

 

 

 

 

Sito di Supporto allo studio per Bambini e Ragazzi con BES