Certificazione competenze elementare e media: struttura modello, livelli e competenze chiave europee e del profilo dello studente

Fonte : www.orizzontescuola.it

Il decreto legislativo n. 62/2017, recante norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato, ha previsto l’emanazione da parte del Miur del modello nazionale per la certificazione delle competenze al termine della scuola primaria e del primo ciclo di istruzione.

La succitata emanazione è avvenuta con il DM n. 742/2017, cui sono seguite le Linee Guida per la certificazione delle competenze nel primo ciclo, volte a fornire alle scuole indicazioni su: valutazione e certificazione delle competenze, struttura e compilazione del modello di certificazione.

Scarica: Linee GuidaDM 742/2017 Modelli di certificazione

Vediamo in questa scheda la struttura del modello, ossia le voci che lo costituiscono e che vanno compilate dai docenti di classe per la scuola primaria e dal consiglio di classe per la scuola secondaria di primo grado.

PRINCIPI FONDANTI IL MODELLO NAZIONALE DI CERTIFICAZIONE

Il modello nazionale di certificazione, come previsto dall’articolo 9 comma 3 del decreto legislativo n. 62/2017:

a) si riferisce al profilo dello studente nelle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione;

b) è ancorato alle competenze chiave individuate dall’Unione europea, così come recepite nell’ordinamento italiano;

c) definisce, mediante enunciati descrittivi, i diversi livelli di acquisizione delle competenze;

d) valorizza eventuali competenze significative, sviluppate anche in situazioni di apprendimento non formale e informale;

e) è coerente con il piano educativo individualizzato per le alunne e gli alunni con disabilità;

f) indica, in forma descrittiva, il livello raggiunto nelle prove a carattere nazionale distintamente per ciascuna disciplina oggetto della rilevazione e certificazione sulle abilità di comprensione e uso della lingua inglese.

Nelle Linee Guida, inoltre, leggiamo che il modello nazionale di certificazione:

  • è coerente con il Profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione, delineato nelle Indicazioni nazionali;
  • fa riferimento alle competenze chiave europee del 2006, articolate in dettaglio dalle competenze previste dal Profilo, ridotte però nel numero e semplificate come richiesto dalle scuole partecipanti alla sperimentazione degli anni scolastici 2014/2015, 2015/2016, 2016/2017.

STRUTTURA DEL MODELLI NAZIONALE

Il modello è proposto in duplice versione per la scuola primaria e secondaria, per cui in esso vi ritroviamo le Competenze chiave europee e le Competenze del Profilo dello studente. Queste ultime, naturalmente, sono differenti per i due ordini di scuola.

Il documento si articola in due parti. La prima, il frontespizio, riporta i dati dell’alunno e la classe frequentata:

La seconda parte è costituita da una tabella che si articola in tre colonne (quattro con lo spazio occupato dall’elenco numerico), che riportano rispettivamente:

  1. le competenze chiave europee;
  2. le competenze indicate dal Profilo finale dello studente, ridotte nel numero e semplificate linguisticamente;
  3. i livelli da attribuire a ciascuna competenza (da compilare).

La tabella (relativa al scuola secondaria di primo grado):

La tabella è costituita da nove righe, otto corrispondenti alle competenze chiave europee e del Profilo per lo studente e una costituita da uno spazio aperto, dove indicare eventuali competenze significative possedute dall’alunno, acquisite anche in situazioni di apprendimento non formale e informale.

LIVELLI DI COMPETENZA

La competenza può essere posseduta a diversi livelli, che sono descritti in fondo alla tabella di cui sopra.

I livelli di competenza sono quattro:

A – Avanzato L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi complessi, mostrando padronanza

nell’uso delle conoscenze e delle abilità; propone e sostiene le proprie opinioni e

assume in modo responsabile decisioni consapevoli.

B – Intermedio L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi in situazioni nuove, compie scelte

consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite.

C – Base L’alunno/a svolge compiti semplici anche in situazioni nuove, mostrando di possedere

conoscenze e abilità fondamentali e di saper applicare basilari regole e

procedure apprese.

D – Iniziale L’alunno/a, se opportunamente guidato/a, svolge compiti semplici in situazioni

note.

Si va, dunque, dal Livello D, livello minimo di possesso della competenza, al Livello A, livello massimo.

Spetterà ai docenti di classe per la primaria e al consiglio di classe per la secondaria di primo grado attribuire un livello (A-B-C-D) a ciascuna delle competenze “chiave europee-del Profilo dello studente” sulla base di una valutazione da intendere come un processo complesso, che si prolunga nel tempo, attraverso una sistematica osservazione degli alunni in situazione.

Nota INVALSI del 20 febbraio 2018

La nota iNVALSI che disciplina la prova invalsi della 3 media,  ci regala una “perla” di inclusione, dice in maniera molto esplicita che anche se le prove saranno obbligatoriamente tutte al PC,  per i ragazzi con disabilità saranno esclusivamente cartacee…

L’Invalsi sembra vietare la prova personalizzata fatta al computer, che potrebbe essere un sistema molto più correttamente inclusivo: basterebbe predisporre un questionario con delle domande, in locale o on line, e farglielo compilare assieme ai compagni.

Sarebbe interessante sapere perché preferiscono la carta.
In ogni caso, non è un bel momento per l’inclusione.

MA NON FINISCE QUA…..

Per gli alunni con bisogni educativi speciali, al di fuori di disabilità e DSA, non è possibile nessuna personalizzazione, quindi niente rispetto del PDP e di conseguenza nessuna compensazione.

È finita la stagione dei BES: nei documenti precedenti c’erano degli indizi, qui c’è la prova.

Nota MIUR (INVALSI) 20 feb 2018 n. 2936 Prove 3 media

 

 

Come sono gli Esami di fine ciclo della secondaria di I e di II grado

Gli alunni con DSA anche se  in corso d’anno hanno avuto prove di verifiche “strutturate” secondo le loro soggettive caratteristiche, durante gli esami di Stato (secondaria di I e di II grado) avranno le prove identiche al resto della classeMA possono usare gli stessi strumenti  compensativi usati in corso d’anno e  scritti nel PDP.

Queste le normative di riferimento:

DL 62 del 13 aprile 2017


Altre norme:

Decreto ministeriale n. 5669 del 12 luglio 2011 art. 6 comma 2-3

nota MIUR 3587 del 3 giugno 2014 esame di stato conclusivo del primo ciclo di istruzione  pag 2

E in più tutte le circolari ministeriali che escono ogni anno fra il mese di marzo e aprile che disciplinano gli esami per quell’anno scolastico:
per la secondaria di I grado qua
per la secondaria di II grado qua

Prova Invalsi per alunni disabili, DSA e certificazione competenze.

Prova INVALSI 2018 – novità introdotte dall’art. 7 del D.Lgs 62/2017 con particolare riguardo agli alunni disabili, DSA e alla certificazione delle competenze

L’art. 7 del D.Lgs 62/2017 prevede importanti novità per le prove INVALSI a conclusione del primo ciclo d’istruzione.

Esse non fanno più parte dell’Esame di Stato, ma costituiscono un momento distinto del processo valutativo del primo ciclo di istruzione.

In particolare le novità riguardano l’introduzione della prova di inglese, la tipologia di somministrazione computer based (CBT) e il periodo di svolgimento (finestre di somministrazione) che va dal 4 aprile 2018 al 21 aprile 2018. Altra modifica riguarda la durata delle prove, 90 minuti ciascuna (fino allo scorso anno scolastico per le prove di italiano e matematica erano concessi 75 minuti).

Anche la modalità di correzione della prova ha subito delle modifiche: la correzione delle domande, sia aperte che chiuse, è totalmente centralizzata e non è richiesto alcun intervento da parte dei docenti. Lo stesso dicasi per la trasmissione dei dati all’INVALSI che è automatica, quindi senza alcun intervento da parte del personale della scuola, e contestuale alla conclusione della prova stessa da parte dello studente.

L’organizzazione della somministrazione delle prove INVALSI è di competenza del Dirigente Scolastico che adotterà tutte le misure necessarie al fine di garantire un sereno e ordinato svolgimento.

L’art. 11, c.4 del D.lgs 62/2017 e la Nota MIUR 1865 del 10/10/2017 dicono che “le alunne e gli alunni con disabilità partecipano alle prove standardizzate di cui agli articoli 4 e 7. Il consiglio di classe o i docenti contitolari della classe possono prevedere adeguate misure compensative o dispensative per lo svolgimento delle prove e, ove non fossero sufficienti, predisporre specifici adattamenti della prova ovvero l’esonero della prova.”.

In particolar modo per le prove di italiano e matematica possono essere adottate, se previsto dal PEI delle misure compensative:

  • tempo aggiuntivo (fino a 15 min. per prova),
  • ingrandimento;
  • dizionario;
  • calcolatrice (disponibile anche sulla piattaforma per la somministrazione CBT delle prove INVALSI);
  • lettura della prova in formato di file audio per l’ascolto individuale della prova;
  • Braille;
  • adattamento prova per alunni sordi (formato word).

o delle misure dispensative:

  • dispensa da una o più prove (Italiano, Matematica).

Per la prova di inglese possono essere adottate, se previsto dal PEI, delle misure compensative:

  • tempo aggiuntivo (fino a 15 min. per la prova di reading e un terzo ascolto per la prova di listening).

o delle misure dispensative:

  • dispensa dall’intera prova, o da una delle due parti (reading o listening).

Facendo sempre riferimento all’articolo e alla nota Miur di cui sopra, anche gli allievi con DSA svolgono le prove INVALSI, inclusa quella d’Inglese.

Se previsto dal PDP, possono essere adottate delle misure compensative:

  • tempo aggiuntivo (fino a 15 min. per le prove di italiano e matematica e fino a 15 min. per la prova di reading e un terzo ascolto per la prova di listening);
  • dizionario;
  • calcolatrice (disponibile anche sulla piattaforma per la somministrazione CBT delle prove INVALSI);
  • lettura della prova in formato di file audio per l’ascolto individuale della prova;

o delle misure dispensative:

  • dispensa dalla prova d’Inglese (intera prova, o una delle due parti – reading o listening-).

E’ importante sottolineare che per le alunne e gli alunni con DSA la partecipazione alle prove INVALSI è requisito d’ammissione all’Esame di Stato.

L’articolo 9 del D.Lgs n. 62/2017 indica la finalità e i tempi di rilascio della certificazione delle competenze.

Si ricorda che la certificazione delle competenze è redatta in sede di scrutinio finale ed è rilasciata alle alunne e agli alunni che, al termine della scuola secondaria di primo grado, hanno superato l’Esame di Stato.

I modelli sono adottati con provvedimento del MIUR e sono allegati al D.M. n. 742 del 3 ottobre 2017.

Per le alunne e gli alunni con disabilità la certificazione redatta sul modello nazionale può essere accompagnata, se necessario, da una nota esplicativa che rapporti il significato degli enunciati di competenza agli obiettivi specifici del piano educativo individualizzato.

È importante sottolineare però che “Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami del primo ciclo e nelle tabelle affisse all’albo di istituto non viene fatta menzione delle modalità̀ di svolgimento e della differenziazione delle prove” (art. 11, c. 15, del D. Lgs. 62/2017).

La certificazione delle competenze rilasciata al termine del primo ciclo è integrata da una sezione, predisposta da INVALSI (art. 4, c. 2 e c. 3 del D.M. 742/2017), disponibile per le scuole entro la fine dell’anno scolastico e comunque prima dello scrutinio finale.

Gli esiti delle prove INVALSI, infatti, confluiranno nella certificazione delle competenze e saranno distinti in livelli descrittivi:

  • Italiano (6 livelli),
  • Matematica (6 livelli),
  • Inglese: lettura (4 livelli) e ascolto (4 livelli)

(art. 9, c. 3, lettera f del D. Lgs. 62/2017 e art. 4 del D.M. 742 del 3.10.2017)

Fonte: www.orizzontescuola.it

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