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Nuove Linee Guida per i DSA

Il 20 gennaio 2022, a 10 anni di distanza dal precedente documento di consenso, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha pubblicato la nuova Linea Guida sulla gestione dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA).

La nuova Linea Guida, allo scopo di migliorare e uniformare i protocolli diagnostici e riabilitativi sui DSA, ha aggiornato le precedenti raccomandazioni cliniche e ha formulato nuove raccomandazioni per quegli aspetti che precedentemente non erano stati indagati.

Infatti la revisione della letteratura relativa ai DSA ha rilevato l’esistenza di nuove conoscenze scientifiche di cui era fondamentale tenere conto. Il gruppo di esperti ha affrontato nuovi quesiti clinici. Tra questi, il Disturbo di Comprensione della Lettura, questione rimasta irrisolta nelle precedenti Consensus Conference, ma tornata di attualità dopo la ridefinizione del Disturbo di Lettura proposta nelle versioni più recenti dei sistemi di classificazione internazionale DSM (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) e ICD (International Cslassification of Diseases).

Inoltre sono state prodotte raccomandazioni per la valutazione e la diagnosi di DSA negli studenti bilingui, che secondo i dati del MIUR sono una percentuale importante dell’attuale popolazione scolastica e per i quali i clinici non avevano precisi criteri di riferimento.

Un altro importante argomento affrontato è stato quello della valutazione e della diagnosi dei DSA nei giovani adulti, per i quali la Legge 170 del 2010 ha favorito l’allungamento dei percorsi scolastici per cui è sempre più alto il numero di coloro che si iscrivono all’università. I clinici però, finora, non avevano direttive diagnostiche chiare su cui basare il processo diagnostico.

Sono stati definiti anche nuovi criteri e procedure diagnostici anche relativi alla Disgrafia e al Disturbo del Calcolo, criteri che erano rimasti poco definiti nelle precedenti Consensus Conference.

Sono state poi formulate nuove raccomandazioni per l’individuazione precoce dei DSA e sono state aggiornate quelle relative al trattamento, mettendo a disposizione degli utenti-beneficiari delle coordinate attendibili su cui operare le proprie scelte.

Quale sarà la ricaduta più importante delle nuove Linee Guida?

Le nuove raccomandazioni contribuiranno a migliorare e uniformare i protocolli diagnostici e riabilitativi e saranno un importante punto di riferimento per la comunità dei clinici per affrontare le problematiche cliniche delle persone con DSA.

In contemporanea al progetto di produzione di nuove linee guida sui DSA, è stato anche costituito un apposito Gruppo di Lavoro, denominato “Libro Bianco” con lo specifico compito di analizzare quale fosse, a distanza di 10 anni dall’ultima Conferenza di Consenso e dalla Legge 170, lo stato di attuazione delle Raccomandazioni esistenti e delle Normative vigenti in relazione al tema dei DSA. Questo lavoro ha permesso di evidenziare i punti di forza della legge 170, ma anche le criticità che tutt’ora permangono in vari ambiti e ha proposto possibili soluzioni alle problematicità evidenziate nel mondo della scuola, dell’università e del lavoro.

“L’Associazione Italiana Dislessia, come da tradizione, è stata tra i principali promotori del progetto di sviluppo di nuove Linee Guida sui DSAha commentato il presidente AID, Andrea Novelli “ed ha contribuito ai lavori di produzione delle raccomandazioni cliniche con la partecipazione attiva di numerosi esperti sia dell’area sanitaria, sia del mondo della scuola e con il contributo di genitori di ragazzi con DSA e di persone dislessiche. Fa parte della nostra mission migliorare la qualità di vita dei bambini e delle persone con DSA, a cominciare proprio dall’individuazione precoce del disturbo, dall’iter diagnostico, e dalla riabilitazione. Le nuove Linee Guida sono un importante passo in avanti in questa direzione”.

Fonte AID

Linee Guida 20 gennaio 2022

Il TAR del Lazio dice «NO» alla riduzione dell’orario e all’esonero dalle lezioni

Secondo il TAR del Lazio adesso sarebbe vietato applicare orario ridotto per terapie se non si possono recuperare le ore, non può essere previsto un orario ridotto di frequenza alle lezioni dovuto a terapie e/o prestazioni di natura sanitaria – con conseguente contrasto con le disposizioni di carattere generale sull’obbligo di frequenza – in assenza di possibilità di recuperare le ore perdute [Art. 13, comma 2, lettera a) DI 182/2020];

Per fortuna esiste l’autonomia scolastica, oltre che il buon senso…

sentenza_TAR_LAZIO_PEI
Nota ministeriale seguente
Nota ministeriale 2044 settembre 2021 – Sentenza TAR Lazio sul PEI

Green Pass scuola: obbligo anche per i genitori per accedere negli istituti

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale, il decreteo legge approvato dal governo che ha ampliato l’uso del green pass nelle scuole, oltre che nelle università e nelle Rsa.

DECRETO-LEGGE 10 settembre 2021 , n. 122 [PDF]

Oltre al personale scolastico (docenti, amministrativi, collaboratori) il nuovo decreto estende l’obbligo di possedere il green pass a chiunque acceda alle strutture delle istituzioni scolastiche, educative e formative. Quindi anche i genitori dovranno avere il pass per entrare negli istituti frequentati dai figli.

Il governo precisa che questa disposizione non si applica ai bambini, agli alunni e agli studenti nonché ai frequentanti i sistemi regionali di formazione, ad eccezione di coloro che prendono parte ai percorsi formativi degli Istituti tecnici superiori.

Green pass scuola, domande e risposte sul nuovo provvedimento

Fino a quando sono in vigore le norme?

Le nuove norme restano in vigore sino al 31 dicembre prossimo, termine di cessazione dello stato di emergenza.

A chi si applica?

L’obbligo, in base al decreto legge 9 settembre, si applica a chiunque accede a tutte le strutture delle istituzioni scolastiche, educative e formative. Quindi anche i lavoratori esterni sono tenuti ad avere il green pass per accedere ai locali scolastici: sia il personale delle mense, sia gli addetti alle ditte di pulizia.

Il green pass sarà obbligatorio anche per i genitori?

Sì, per accedere ai locali scolastici o di qualsiasi istituzione educativa e formativa anche i genitori degli alunni devono avere la certificazione verde. Il genitore deve avere il green pass anche se entra nella scuola per andare a un colloquio con i docenti, o solo per firmare una giustificazione, per portare un libro dimenticato o per accompagnare il proprio figlio.

Il green pass vale per gli studenti?

No, l’obbligo non vale per gli studenti delle scuole, che possono accedere ai locali scolastici senza green pass, ma rispettando alcune regole: indossare la mascherina a meno che tutta la classe sia vaccinata e rispettare il distanziamento di almeno un metro.

Il green pass vale anche per i centri dedicati all’infanzia?

Chiunque accede a tutte le strutture delle istituzioni scolastiche, educative e formative è tenuto a possedere la certificazione verde. La norma si applica anche ai servizi educativi per l’infanzia.

E per gli Its?

Sì. L’obbligo di green pass vale, non solo per il personale, ma anche per gli studenti degli Istituti tecnici superiori (Its), oltre che per gli studenti che frequentano università, conservatori e accademie.

Chi è esonerato?

A scuola sono esonerati dal possesso del green pass non solo gli studenti, ma anche i soggetti esenti dalla campagna vaccinale sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con circolare del Ministero della salute.

Sono previste sanzioni per chi entra a scuola senza green pass?

Sanzione dai 400 ai 1ooo euro per chi, pur avendo l’obbligo, non ha il green pass. Per i docenti c’è la sanzione aggiuntiva, dopo cinque giorni, della sospensione dello stipendio. A controllare il pass saranno i dirigenti delle istituzioni scolastiche, ma anche i datori di lavoro. Previste sanzioni da 400 a 1000 euro sia per chi non ha il pass sia per i dirigenti e i datori di lavoro ai quali sono demandati i controlli.

Come funziona la piattaforma per il controllo della certificazione?

Green pass scuola, controllo in 5 mosse con piattaforma: video, guida, nota, modello informativa privacy e conferimento delega. SCARICA

Da lunedì 13 settembre, con l’inizio delle lezioni nella maggior parte delle regioni d’Italia, i dirigenti scolastici, o i loro delegati, avranno a disposizione uno strumento agile per poter controllare, in tempo reale, ogni giorno, lo stato (attivo/non attivo) del green pass dei dipendenti scolastici.

La piattaforma sarà inserita nel sistema informativo del Ministero dell’Istruzione, già noto ai dirigenti. Il controllo avverrà in pochi passaggi. Basterà entrare nel sistema e selezionare la propria scuola per poter visualizzare, nel totale rispetto della privacy, l’elenco dei pass attivi e non attivi.

Ogni dirigente potrà visualizzare, una volta entrato in piattaforma, sia la propria scuola che quelle di cui dovesse essere reggente. Il tutto in un’unica schermata.

Il dirigente scolastico può delegare ai controlli?

Sì, sarà possibile delegare il controllo a un altro dipendente della scuola.

Come sarà salvaguardata la privacy?

Tutto il sistema è pensato per salvaguardare la privacy: non sarà, infatti, possibile conoscere la motivazione di un eventuale pass non attivo. Previsto inoltre uno specifico servizio di assistenza attivo dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 14 per raccogliere quesiti e segnalazioni.

Fonte: Orizzonte Scuole

 

Concorsi pubblici: possibilità di svolgere la prova in modalità orale per i candidati con DSA

Approvato dalla Camera dei Deputati giovedì 5 agosto 2021: possibilità di svolgere le prove in modalità orale, utilizzare strumenti compensativi, usufruire di una maggiorazione di tempo. Concorsi pubblici: il Parlamento approva una norma che introduce tutele per i candidati con DSA

 

È legge, finalmente: le persone con DSA potranno presto usare gli strumenti compensativi nei concorsi pubblici indetti da Stato, Regioni, Comuni e dai loro enti strumentali. Il Parlamento italiano ha approvato una normativa che segna un passo fondamentale nella promozione dei diritti dei dislessici, in ambito lavorativo.

Nel  DL “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80 recante misure urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni funzionale all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per l’efficienza della giustizia”, varato il 5 agosto 2021 dalla Camera dei Deputati, è stata inserita infatti una norma che prevede per tutti i candidati con DSA nei concorsi pubblici la possibilità di svolgere la prova in modalità orale anziché scritta o di utilizzare strumenti compensativi per le difficoltà di lettura, di scrittura e di calcolo, nonché di usufruire di una maggiorazione di tempo per completare le prove.

Tutte queste misure, in linea con quanto disposto dalla legge 170/2010, dovranno essere specificate esplicitamente nei relativi bandi di concorso.

Entro tre mesi dall’entrata in vigore del suddetto disegno di legge verranno definite le modalità attuative della norma, attraverso un decreto del Ministero della Pubblica Amministrazione, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali.

“Sono orgogliosa dell’approvazione di questa proposta della Lega per la parità concorsuale a persone con disturbi specifici dell’apprendimento, che consentirà l’inserimento lavorativo delle persone con DSA a partire dalle attività di selezione – ha commentato la Senatrice Valeria Alessandrini, prima firmataria dell’emendamento che ha introdotto la norma – In questo modo si eviterà qualsiasi forma di discriminazione e verranno assicurate condizioni di pari opportunità, mediante modalità di esecuzione di prove e colloqui che permettano di valorizzare le competenze a prescindere dalle aree di debolezza. Durante la mia attività di docente ho avuto modo di conoscere molti studenti con DSA, di riflettere sulle loro difficoltà e su quelle delle loro famiglie. Ho ritenuto quindi fondamentale proporre questo emendamento, al fine di garantire alle persone con DSA pari diritti nella partecipazione ai concorsi pubblici. L’introduzione di questo principio di equità avrà un impatto positivo sulla vita di tanti cittadini”.  

“Siamo molto soddisfatti per questo importante traguardo – ha dichiarato il presidente di AID, Andrea NovelliCome associazionecontinueremo a impegnarci nei rapporti con le istituzioni affinché vengano introdotti ulteriori provvedimenti che garantiscano la piena inclusione delle persone con DSA anche in età adulta: dall’università, alla patente di guida, all’inserimento lavorativo e alla crescita professionale, sia nel settore pubblico sia nel settore privato. Per la nostra associazione questa è una battaglia di civiltà, determinante per il futuro di milioni di persone con disturbi specifici dell’apprendimento”.

In particolare l’associazione continuerà ad adoperarsi attivamente per l’approvazione del Disegno di Legge “Modifiche alla legge 8 ottobre 2010, n. 170, e altre disposizioni per favorire l’inserimento lavorativo delle persone con disturbi specifici di apprendimento” (link) che ha come prima firmataria la Senatrice del PD Anna Rossomando. Il progetto ha come principio generale il divieto di discriminare le persone con DSA sul posto di lavoro. Stabilisce l’inclusione di questi lavoratori nel settore pubblico e privato, assicurando loro l’uso di tutti gli strumenti necessari per lo svolgimento della professione, l’uso degli strumenti e tempo aggiuntivo anche negli esami per l’accesso agli Ordini professionali, nella carriera universitaria, nei test d’ingresso all’università, nelle selezioni per la progressione di carriera, nell’esame teorico della patente; la creazione di centri pubblici e privati (oggi gravemente carenti) su tutto il territorio nazionale per la certificazione diagnostica degli adulti, documento necessario per avere i benefici di legge, e tempi certi per il rinnovo della certificazione nell’arco della vita delle persone con DSA.

Fonte: AID

Formazione obbligatoria di 25 ore per i docenti in classi con alunni con diabilità: nessun esonero dal servizio.

Fonte:  Orizzonte Scuola

Il Ministero dell’istruzione pubblica il decreto numero 188 del 21 giugno 2021 relativo alla formazione del personale docente ai fini dell’inclusione degli alunni con disabilità, che attua quanto previsto dalla legge di Bilancio 2021. 10 milioni di euro sono infatti destinati alla formazione del personale docente non specializzato impegnato nelle classi con alunni con disabilità.

Gli interventi si articolano in unità formative, con un impegno complessivo pari a 25 ore, che potrà essere sviluppata in:

a. formazione in presenza e/o a distanza,
b. sperimentazione didattica documentata e ricerca/azione,
c. lavoro in rete,
d. approfondimento personale e collegiale,
e. documentazione e forme di restituzione/rendicontazione,
f. progettazione.

Per ciascuna unità formativa sarà necessario garantire un minimo di 17 ore di formazione in presenza e/o a distanza (punto a) e 8 ore di approfondimenti, con le modalità di cui ai punti da b) a f).

La partecipazione alle attività formative è obbligatoria e non prevede esonero dal servizio.
Lo svolgimento delle attività formative è attestato dal Dirigente scolastico della scuola sede di servizio.

Decreto 188 del 21 giugno 2021 formazione decenti
Nota 27622-09-2021 Formazione inclusione

 

Si tratta di un corso dalla frequenza obbligatoria, che non prevede alcun esonero e a cui i maestri e professori dovranno partecipare per un minimo di 25 ore, suddivise nel seguente modo:

  • 17 ore di formazione, che può essere svolta in presenza, così come a distanza, in modo da permettere la partecipazione a tutti i docenti.
  • 8 ore dedicate ad approfondimenti, affrontati attraverso lavori di progettazione, sperimentazioni didattiche documentate, approfondimenti collegiali e personali, lavori in rete, documentazioni e forme di rendicontazione o restituzione.

Queste attività formative sono destinate al personale docente impegnato nelle classi con alunni con disabilità che non sono in possesso del titolo di specializzazione sul sostegno. Una volta terminato il corso e ottenute le conoscenze necessarie, i docenti riceveranno un attestato di frequenza e di svolgimento delle attività formative da parte del dirigente scolastico del proprio istituto di servizio.

IL MONITORAGGIO QUALITATIVO

I percorsi formativi verranno anche valutati e monitorati qualitativamente da parte di un Comitato tecnico-scientifico nazionale, che si occuperà di coordinare e di supportare le attività formative.

Si tratta di un organo costituito a partire dalla Direzione generale per lo studente, l’inclusione e l’orientamento scolastico e che lavora in collaborazione con gli Uffici scolastici regionali, all’interno dei quali troviamo specifici comitati tecnico-scientifici regionali