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Quali compiti dovrebbe svolgere il referente DSA e BES a inizio anno scolastico
La figura del referente DSA e BES non ha mai ricevuto un riconoscimento giuridico, pur essendo chiamato a svolgere importanti compiti in una realtà scolastica sempre più impegnata a prestare attenzione agli studenti nelle loro specifiche peculiarità.
È vero che il destino di questi alunni si gioca poi all’interno delle aule scolastiche in relazione dinamica con insegnanti e gruppo dei pari, ma è altrettanto chiaro che, laddove i referenti DSA e BES riescono a svolgere un ruolo di supporto e coordinamento delle forze in gioco, tutto “scorre” più facilmente.
Cosa può fare nel concreto il referente? Alcuni suggerimenti possono essere presi in considerazione.
ACCOGLIENZA: dedicare le giornate di accoglienza delle classi prime delle scuole secondarie di primo e secondo grado alla proiezione di filmati a tema può essere più efficace di mille documenti normativi per comprendere la realtà DSA o BES.
DATABASE: raccogliere in una sorta di “piccolo centro di documentazione” d’istituto tutte le buone prassi didattiche realizzate negli anni scolastici precedenti, anche in collaborazione con la Funzione Strumentale per l’Informatica, può costituire fonte di consultazione e studio per l’intero corpo docente.
SCREENING: favorire un atteggiamento di positiva attenzione ai segnali di possibile disturbo di apprendimento o difficoltà scolastica, attraverso l’uso di appositi screening può servire ad un riconoscimento nei tempi appropriati, con positive ricadute nel successivo iter scolastico dello studente.
SPORTELLO D’ASCOLTO: dedicare un paio d’ore mensili all’ascolto delle richieste o dei dubbi di studenti, genitori, insegnanti può aiutare a “tenere il polso” della situazione del proprio istituto, favorendo un proficuo passaggio di comunicazioni tra le parti che intervengono nel processo formativo.
Di Claudia Gabrieli
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Il Contafacile è un sussidio didattico che è anche un perfetto modello matematico del nostro sistema di numerazione.
Il suo uso rende tutta l’aritmetica facile da comprendere e piacevole come un gioco.
Con il Contafacile i bambini riescono a“toccare con mano” l’aritmetica e sono portati a scoprire da soli i nuovi concetti matematici.
Nelle sperimentazioni il Contafacile si è dimostrato di sorprendente aiuto per gli allievi in difficoltà.
La semplicità ed il rigore del Contafacile lo rendono uno strumento indispensabile per un insegnamento corretto, rapido ed efficace nel tempo.
COM’È FATTO IL CONTAFACILE?
Il Contafacile è composto da cubetti di colore giallo, rappresentanti le unità, e da scatole colorate via via sempre più grandi e contenenti le precedenti, che rappresentano le decine (rosse), le centinaia (verdi) e così via.
Questa composizione rende chiaro ai bambini il valore differente di unità, decine e centinaia, le loro relazioni e l’importanza della posizionalità nella scrittura del numero.
Al prodotto principale vengono affiancati degli appositi leggii con i riquadri colorati per la formazione del numero e per le operazioni.
Oltre al modello decimale sono stati sviluppati anche i modelli per la base due e la base tre.
PERCHÈ IL CONTAFACILE?
Il Contafacile è l’unico sussidio didattico per l’insegnamento della matematica basato sulla contenenza anziché sul cambio e questo ne fa l’unico vero modello del nostro sistema di numerazione.
Per l’insegnamento dell’aritmetica nella scuola primaria normalmente vengono utilizzati i “numeri in colore” (o regoli di Cuisinaire), l’abaco, il pallottoliere o i BAM.
Il Contafacile presenta notevoli vantaggi rispetto ad uno qualunque di questi sussidi, sia per rapidità di apprendimento che per longevità del sussidio.
Infatti con il Contafacile si riescono a formare modelli mentali particolarmente conformi alla realtà, in tutte le situazioni che si incontrano dalla prima all’ultima classe della scuola primaria.
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