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UE, legittimo rivendere software

Al-computer-2L’Avvocato Generale della Corte di Giustizia dell’Unione Europea riconosce la legittimità della vendita del software usato. Anche senza supporto fisico

Roma – Una corte tedesca aveva rinviato alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea un caso sulla legittimità della vendita di un softare usato rispetto al principio del cosiddetto “esaurimento del diritto di distribuzione” e al diritto di prima vendita previsto dalla Direttiva 2001/29/CE.

Il caso vede Oracle denunciare il sito commerciale usedSoft, che fa della compravendita di software usato il suo business, e questo sito difendersi appellandosi al principio dell’esaurimento del diritto di distribuzione in base al quale l’acquirente può regalare o vendere un prodotto protetto da proprietà intellettuale.

Il problema, infatti, sorge nel momento in cui la distribuzione avviene senza supporto fisico: condizione che rende potenzialmente infinita la redistribuzione di un’opera da parte dell’utente, condizione che i detentori dei diritti hanno cercato di limitare con clausole alle licenze sempre più limitative e sempre meno lette, spesso accettate inconsapevolmente dall’utente al momento dello spacchettamento del programma o del prodotto preso in licenza (o comunque senza possibilità di scegliere).

Ora l’Avvocato Generale della Corte di Giustizia dell’Unione europea Yves Bot ha rilevato che per valutare il diritto o meno a rivendere il software occorre guardare alla natura della licenza con cui è stato originariamente distribuito.

La base del suo ragionamento è simile a quella ce ha portato un giudice statunitense ad esprimersi su una questione simili in favore della dottrina del first sale (corrispettivo a stelle e strisce dell’esaurimento del diritto di distribuzione): in quel caso era da valutare la portata del contratto offerto da Autodesk con la licenza legata al software AutoCAD e il giudice ha rilevato che, nonostante la forma, si dovesse parlare di una “licenza che trasferisce proprietà” e dunque assimilabile alla vendita e alle sue tutele, che comprendono, appunto, anche la dottrina del first sale.

Come nel caso statunitense, infatti, se la licenza, offerta in cambio di un prezzo stabilito, è senza limiti di tempo e con diritto d’utilizzo pieno allora presenta “le caratteristiche della vendita”.

Diverso è il discorso della copia ulteriore, conseguente alla vendita successiva a quella originale: mentre il primo acquirente può godere della dottrina dell'”esaurimento del diritto di distribuzione”, insomma, il discorso non genera una catena di eventi potenzialmente infinita.

Il giudice rileva a tal proposito che “l’esaurimento che può conseguire alla vendita della copia del programma per elaboratore ha necessariamente una portata limitata, poiché riguarda solo il diritto di distribuzione di una copia del programma incorporata in un supporto materiale” e quindi che “in caso di rivendita del diritto di utilizzazione della copia di un programma per elaboratore, il secondo acquirente non può invocare l’esaurimento del diritto di distribuzione di tale copia per procedere alla riproduzione del programma realizzando una nuova copia, nemmeno qualora il primo acquirente abbia cancellato la propria o non la utilizzi più”.

Claudio Tamburrino

fonte:http://punto-informatico.it/3505235/PI/News/ue-legittimo-rivendere-software.aspx

Spillo – Strumento per la scuola e per chi fa valutazione inerente la legge 170 sulla Dislessia

Valutazione della Dislessia in un minuto………….(Legge 170)

spillo..non è fantascienza…è SPILLO, uno strumento per la scuola e per chi fa valutazione inerente la legge 170 sulla Dislessia ed è il risultato del lavoro scientifico pluriennale condotto da Giacomo
Stella e dalla sua equipe ed è stato validato su un campione di 1500 bambini.
SPILLO è l’acronimo di Strumento Per l’Identificazione della Lentezza nella Lettura Orale e produce, attraverso la rilevazione dei due parametri considerati significativi nella capacità di lettura

  • velocità e accuratezza
  • una valutazione scientifica del rischio di DSA attraverso la lettura per un minuto di un testo standardizzato su un apposito cartoncino.

Durante la prova, l’insegnante segue sul monitor del PC la lettura effettuata dal bambino, evidenziando e registrando gli errori di lettura e le autocorrezioni.
Al termine del minuto il programma riporta immediatamente il calcolo delle parole lette, la velocità di lettura espressa in sillabe al secondo ed numero di errori e di autocorrezioni.
I risultati della prova di lettura sono indicati secondo 4 valutazioni:

  1. livello di lettura pienamente raggiunto
  2.  livello di lettura sufficiente
  3. richiesta di attenzione
  4. richiesta di intervento immediato

SPILLO può essere somministrato dalla terza classe in avanti in qualsiasi momento dell’anno scolastico, mentre nella prima classe la somministrazione va effettuata nel mese di maggio, nella seconda classe nel mese di febbraio.
SPILLO è composto da una Guida all’uso per l’insegnante, dal Testo della prova su cartoncino per la lettura ad Alta Voce, il Software su Chiavetta USB da 2 gb.
Il Kit Classe SPILLO costa solo 2 euro ad alunno.

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Si dice fa o fà?

Fa (senza né accentoapostrofo) può significare:

  • La quarta nota musicale (do re mi fa sol la si do);

  • Il verbo fare coniugato alla terza persona singolare: “egli fa”;

  • Avverbio che indica un punto nel passato: “tempo fa”.

Fa’ (con apostrofo, non con l’accento) è invece l’elisione della coniugazione all’imperativo del verbo fare alla seconda persona singolare (tu fai): “ehi tu, fa’ come ti dico!”

(con accento) è invece sbagliato.
L’errore è divenuto tristemente comune probabilmente a causa di due equivoci:

  1. Lo scambio dell’apostrofo della forma imperativa fa’ con un accento

  2. Un uso errato dell’accento distintivo sui monosillabi nell’intento di distinguere la nota musicale omografa* al verbo fare coniugato alla terza persona. In realtà in italiano questo accento distintivo non esiste, anche perchè dal contesto è sempre possibile distinguere la nota musicale fa dal verbo fa.

*[dal greco omo- “stessa”, -grafia “scrittura” → cioè che si scrive allo stesso modo]

Per ricordare la regola consiglio di memorizzare la prima frase di questo post: Se devi scrivere un fa, come si fa?in cui “fa” compare prima col significato di nota musicale e subito dopo col significato di verbo fare, sempre senza accento!

fonte:Parolaio.it