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A SOS Tata si è parlato di Disturbo dell’attenzione

… Il problema dell’attenzione è un problema che il bambino da solo NON PUÒ CORREGGERE.
Non è una malattia da cui si guarisce, uno ce l’ha e ce l’ha tutta la vita.
Per cui se tu gli dici stai attento LO UMILI, perché lui NON PUÒ STARE ATTENTO.DA FAR VEDERE A TUTTI GLI INSEGNANTI E A TUTTI I GENITORI.

Dire a un bambino ADHD che si distrae “stai attento” è come dire ad un cieco che inciampa”guarda dove metti i piedi”

Poesia IO ti vedo!

foto“Ti vedo portare tuo figlio in terapia, mentre i tuoi amici portano i loro figli a scuola calcio o a danza. Ti vedo scappare dalle conversazioni in cui i tuoi amici si congratulano a vicenda per le realizzazioni dei propri figli. Ti osservo mentre fai il giocoliere tra casa, impegni, scuola, terapie e medici. Ti vedo seduta per ore al computer… a fare ricerche sulle cose necessarie a tuo figlio.
Vedo la brutta espressione sul tuo viso quando senti le persone che si lamentano per stupidaggini. Ti vedo sparire poco a poco, non ti fai vedere molto in giro. Ti vedo prendere forze dalla debolezza, una forza che non sognavi di avere.
Osservo il tuo rispetto verso le maestre, terapisti e professionisti della salute che giorno dopo giorno aiutano tuo figlio. Tu lo sai quanto sono importanti.
Ti vedo svegliare presto la mattina e fare tantissime cose, nonostante un’altra notte passata in bianco. Ti osservo quando sei stanca, ma continui lottando per la vita di tuo figlio. Lo so che ti senti invisibile, come se nessuno se ne accorgesse di tutte le nubi che ti avvolgono, delle tante lotte che devi fare.
Ma voglio che sappia che IO me ne rendo conto.
Ti vedo spingere sempre in avanti. Ti vedo fare sempre delle scelte che possono dare a tuo figlio le migliori cure a casa, a scuola, in terapia e dal medico.
In quei giorni in cui ti chiedi se puoi fare di più, voglio che sappia che IO ti vedo. Voglio che tu sappia che sei bella. Voglio che sappia che ne vale la pena. Voglio che sappia che non sei sola. Voglio che sappia che l’amore è la cosa più importante e che tu sei la migliore in questo argomento.
E in quei giorni in cui tu vedi un miglioramento, quei momenti in cui il duro lavoro ha una sua piccola ricompensa e ti senti lo stesso di assaporare il più grande dei successi, IO ti vedo e sono fiero di te.
Comunque vada la giornata oggi, tu vali tanto, stai andando alla grande… ed IO ti vedo.”
(Autore anonimo)

Fonte: http://scuola.italia4all.it

La dislessia oltre l’ambito scolastico

È in programma nella mattinata di oggi, 1° marzo, una conferenza stampa, nel corso della quale il presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano e la deputata Laura Coccia  presenteranno una Proposta di Legge volta a favorire l’inserimento lavorativo e sociale per le persone dislessiche e con altri DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento). «Si tratta di un importante passo avanti – secondo Franco Botticelli, presidente dell’AID (Associazione Italiana Dislessia) – nell’affermazione dei diritti delle persone con DSA anche in età adulta e non solo in àmbito scolastico».

dislessia-adulto

Tra breve, in questa stessa mattinata di oggi, 1° marzo, il presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano e la deputata Laura Coccia presenteranno nel corso di una conferenza stampa – insieme ai rappresentanti dell’AID (Associazione Italiana Dislessia) e della FID (Fondazione Italiana Dislessia) – una Proposta di Legge volta a favorire l’inserimento lavorativo e sociale per le persone dislessiche e con altri DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento).

«Questa Proposta di Legge – commenta Franco Botticelli, presidente dell’AID – ha l’obiettivo di colmare alcune lacune della Legge 170/10 (Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico) e rappresenta un passo avanti nell’affermazione dei diritti delle persone con DSA, anche in età adulta. Ad esse, infatti, va garantito l’utilizzo degli strumenti compensativi e delle misure dispensative anche in sede di concorso pubblico, patente e test d’ingresso all’università. È inoltre fondamentale garantire loro pari opportunità di accesso al mondo del lavoro, attraverso procedure di selezione che ne valorizzino competenze e potenzialità».
«Si tratta in sostanza – conclude Botticelli – di allargare i diritti già previsti in àmbito scolastico, consapevoli che la dislessia non sparisce con il crescere dell’età, ma accompagna tutta la vita del dislessico».(S.B.)

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Dislessia: Una proposta di legge pe cambiare il Paese