Contestare una Bocciatura prima di rivolgersi al TAR

E’ possibile contestare una bocciatura senza dover necessariamente ricorrere subito al TAR, a condizione che ci siano i presupposti validi, come ad esempio il mancato rispetto del Piano Didattico Personalizzato (PDP) o del Piano Edutivo Personalizzato (PEI) e che ci siano prove documentate a supporto.

Se davvero ci sono state irregolarità formali gravi e dimostrabili, si può provare a inviare attraverso un legale una diffida al dirigente che può annullare di sua iniziativa quello scrutinio per autotutela.

E’ una strada dall’esito incerto, ma a volte funziona.

Ecco i passaggi principali che si possono seguire prima di rivolgersi al TAR:

1. Ricorso in via amministrativa (interna alla scuola)

Si può presentare un reclamo al dirigente scolastico o al collegio dei docenti, motivando in modo chiaro che:

  • Il PDP non è stato rispettato (es. mancanza di strumenti compensativi/dispensativi previsti);
  • Ci sono evidenze documentate (verbali, compiti corretti in modo inadeguato, prove non coerenti con quanto previsto dal PDP, ecc.);
  • La valutazione finale è viziata da un comportamento scorretto o negligente della scuola.

⏱️ Il reclamo va fatto entro un termine ragionevole, preferibilmente pochi giorni dopo la comunicazione ufficiale della bocciatura.


2. Ufficio Scolastico Regionale (USR)

Se il dirigente non accoglie il reclamo o non dà risposte soddisfacenti, si può inviare un’istanza all’Ufficio Scolastico Regionale, allegando tutte le prove.
L’USR può:

  • Chiedere chiarimenti alla scuola;
  • Invitare a una mediazione;
  • In alcuni casi, modificare la decisione o richiedere una revisione.

⚖️ 3. Ricorso al TAR (come ultima istanza)

Se anche dopo il tentativo con l’USR non si ottiene un risultato, si può fare ricorso al TAR entro 60 giorni dalla notifica della bocciatura, ma è un passaggio più formale, con costi e tempi maggiori.


📎 Consigli pratici

  • Conservare documentazione del PDP, verbali, comunicazioni scuola-famiglia, prove scritte, ecc.
  • Farsi supportare da un legale esperto in diritto scolastico o da un’associazione che tutela i diritti degli studenti con DSA.
  • In certi casi può essere utile una mediazione con il dirigente scolastico, prima di avviare il reclamo formale.

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