Le gite scolastiche

Nel momento in cui progetta un’uscita didattica, la scuola si deve organizzare in modo che tutti possano partecipare, prevedendo vigilanza e supporto adeguati anche per gli alunni con esigenze particolari.

Non si può imporre ai genitori di partecipare per sorvegliare e accudire il figlio.

Se, viceversa, sono i genitori che lo chiedono spetta alla scuola decidere: può anche rifiutare la loro proposta, se ritiene che l’intervento di supporto che è in grado di fornire sia adeguato e non serva altro.

Nel PEI sezione 9 va scritto come andranno organizzate le gite, con tutti gli accorgimenti per garantire la partecipazione anche al ragazzo con disabilità:

«Interventi previsti per consentire all’alunno/a di partecipare alle uscite didattiche, alle visite guidate e ai viaggi di istruzione organizzati per la classe ……………………»

Se l’alunno disabile non partecipa ad una gita scolastica l’insegnante di sostegno deve rimanere a scuola a disposizione? L’alunno può andare a scuola quel giorno? 

Se la gita è stata organizzata tenendo conto anche delle esigenze dell’alunno con disabilità ma la famiglia  preferisce comunque non mandarlo (per sue motivazioni) non è detto che debba essere accolto a scuola, non ci sono norme in proposito, dipende dalla scuola.

Per ciò che riguarda l’insegnante di sostegno la decisione di partecipare alla gita didattica è facoltativa, come per tutti gli altri insegnanti.

Se la gita è stata programmata tenendo conto delle necessità di tutti e l’insegnante da la disponibilità di accompagnare la classe, se l’alunno con disabilità per motivi vari, non parteciperà, l’insegnante andrà comunque con la classe, anche perché la gita si è potuta organizzare anche grazie al fatto che il docente di sostegno ha dato la disponibilità (magari senza non ci sarebbero stati sufficienti accompagnatori).

Se non ha dato la disponibilità il docente deve essere a scuola a disposizione durante il suo orario di servizio.

Per le uscite brevi in orari scolastici del tipo recarsi a manifestazioni, musei, teatri o altro nella stessa città, vanno programmate attentamente e si devono scrivere  nel PEI le modalità di partecipazione dell’alunno con disabilità, la scuola deve organizzarsi autonomamente, possibilmente senza il coinvolgimento della famiglia.

Per le somme da pagare per le gite:

Nei musei statali l’ingresso è gratuito per la persona con disabilità e il suo accompagnatore.

Negli altri casi (musei privati o comunali, teatri, cinema o altro) non ci sono norme uniche e tutto dipende dalle disposizioni di chi gestisce il servizio.

Il costo del viaggio (pullman o altro) assicurazione ed  entuali soggiorni in albergo per gite di più giorni, gli studenti con disabilità pagano come tutti gli altri. 

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