Cosa fare quando un insegnante utilizza strategie didattiche che lo studente non riesce a comprendere?

Quando un insegnante si rifiuta di riconoscere che la propria strategia didattica non funziona con un determinato alunno, la situazione può diventare estremamente difficile, sia per la famiglia che per il ragazzo.

Quest’ultimo rischia di accumulare insufficienze che non riflettono realmente il suo impegno o le sue capacità, ma derivano in gran parte dal disturbo per cui possiede una certificazione clinica, dalla mancanza di una didattica personalizzata e dalla strutturazione inadeguata delle verifiche.

In questi casi, è fondamentale avere tanta pazienza, dialogare con l’insegnante, eventualmente cercando l’intervento di altre figure come il referente DSA e il dirigente, e soprattutto fare riferimento alla normativa che tutela i diritti degli studenti con DSA: la  Legge 170 del 2010.

Questa legge sancisce l’obbligo per la scuola di adottare misure didattiche e valutative adeguate, affinché ogni studente possa apprendere e essere valutato in modo equo, secondo le proprie caratteristiche.

Indicazioni dell’art. 5 riportato anche sulle Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA – allegate al DM n. 5669/11, pagina 7

Qualora la situazione non dovesse cambiare, è possibile rivolgersi direttamente all’Ufficio Scolastico di competenza (referenti regionali) o ai  referenti del MIM – area BES – per segnalare la problematica e chiedere supporto.

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