ATTENZIONE ai negazionisti della dislessia

CHI SONO I NEGAZIONISTI DELLA DISLESSIA ?

IL MESSAGGIO NEGAZIONISTA

negaOgni anno, e specialmente in prossimità dell’approvazione di normative o decreti sul mondo della scuola spuntano come funghi articoli filmati e altre forme di divulgazione di quello che pare essere un comune messaggio relativo alla tematica della dislessia.
Quello che vediamo è un messaggio Negazionista cioè il messaggio di chi vuol far credere, a chi legge l’articolo o vede il filmato, che : LA DISLESSIA NON ESISTE !

Questo è il messaggio negazionista nudo e crudo ed è il fine ultimo (o sarebbe meglio dire penultimo) della loro propaganda.

Tale affermazione è facilmente smentibile con i fatti o con una ricerca su internet, ma l’obiettivo del negazionista non è affermare un concetto, ma semplicemente creare il dubbio.

COME VIENE DIVULGATO

In passato i negazionisti scrivevano articoli e li divulgavano su tutti i giornali Italiani, i quali successivamente pubblicavano anche delle smentite a seguito della miriade di messaggi da parte delle famiglie dei ragazzi dislessici che dimostravano la falsità di quanto affermato, ma le smentite non servono a nulla, ormai l’articolo è fatto, ormai le persone l’avevano letto e l’obiettivo negazionista era stato raggiunto.
Successivamente i mezzi di comunicazione sono cambiati e quindi si cerca di sfruttare il web per far rimbalzare gli stessi articoli (omettendo le smentite degli stessi giornali).
Il trucco è semplice, ma è anche prevedibile e un giornalista scaltro può accorgersi che un affermazione come : “La dislessia non esiste” merita un minimo di verifica.

COME VIENE MASCHERATO IL MESSAGGIO

Il messaggio nudo e crudo è falso e se venisse divulgato così com’è tutti verrebbero stimolati a diffidare della sua veridicità e voler andare a controllare.
Come si può fare a far passare tale messaggio per vero ? semplice, basta evitare di dirlo apertamente limitandosi a suggerirlo attraverso un lungo discorso costituito da un 90% di verità condivise da tutti e un 10% di falsità che portano poi al reale messaggio.

COSA VIENE AFFERMATO

Il percorso è semplice, si parte da una affermazione:

Messaggio 1

“I medici ci vogliono tutti malati” : il che inserisce il primo messaggio: Non fidarti di chiunque ti faccia una diagnosi e di conseguenza non fidarti neanche di quello che c’è scritto nella diagnosi.

Messaggio 2

“La dislessia è una Malattia” : l’accostamento del termine dislessia a termini come malato,  sbagliato,  affetto da… ecc.. puntano a far credere alla popolazione che quel termine sia il nome di una malattia.
Tutti coloro che conoscono il tema della dislessia sanno che non si tratta di una malattia ma di una caratteristica dell’essere umano (così come è una caratteristica il mancinismo) e che la diagnosi di dislessia, la legge 170 sulla dislessia e i decreti relativi non parlano di malattia, perché non lo è questo basterebbe per far crollare il loro ragionamento, ma quando noi potremo smentirlo il messaggio sarà già divulgato in pieno stile negazionista.

Messaggio 3

Tuo figlio non è malato (vero) quindi non è dislessico (dislessia = malattia ) quindi …

A questo punto l’obbiettivo è già raggiunto e non serve dire altro se non descrivere le difficoltà tipiche della dislessia guardandosi però bene dal dire che si chiama dislessia ci si riferisce alle problematiche parlando direttamente di esse.

PERCHE’ FARE UNA COSA SIMILE?

Vi faccio un esempio ma userò il daltonismo al posto della dislessia per rendere i passaggi più chiari.

un Negazionista del daltonismo potrebbe esordire così:
– I medici ci vogliono tutti malati, ci sono un sacco di ragazzi che vengono definiti “Daltonici”, ma in realtà hanno solo un modo differente di vedere le cose e invece loro li devono etichettare, dirgli che sono malati,  sbagliati e che non potranno mai avere una vita normale;

  • e proseguire con una seconda fase dove parla di daltonismo senza però utilizzare il termine che vuole negare.
  • questi ragazzi sono belli, vivaci intelligenti e sanissimi, fanno solo fatica quando bisogna distinguere i colori. –

Da qui in poi arriva la parte più interessante perché viene detto che :

  • – IL DALTONISMO è una MALATTIA
  • – IL DALTONISMO non esiste
  • – Il ragazzo fa fatica con i colori

da questo punto in poi si lasciano i punti di sospensione su un discorso che verrà ripreso in altra sede

Il punto è semplice, alla difficoltà da affrontare viene suggerito un rimedio. Qui il negazionista, dopo aver convinto la persona che si rivolge a lui di quanto scritto sopra chiuderà il cerchio proponendogli il rimedio, il SUO rimedio.
e il gioco è fatto.

Se una persona di dicesse ho inventato un metodo nuovo (e magari costosissimo) per rispondere a un tuo bisogno tu prima di dargli retta andresti a documentarti e informarti.
Con il metodo negazionista è tutto più semplice perché egli parte appunto dal presupposto che tutte le persone esperte ti mentono e che quindi tu devi ascoltare e prendere per vero quello che ti dice lui.

SU COSA FANNO LEVA I NEGAZIONISTI :

Le strategie dei negazionisti per portare avanti il loro obiettivo : “Negare la dislessia” sono differenti e coinvolgono diversi ambiti.

INSEGNANTI : un insegnante che sente voci che dicono che la dislessia non esiste, le diagnosi sono fatte dai medici che ci vogliono tutti malati, unisce questa affermazione alle difficoltà che si hanno ogni giorno nel proprio mestiere ed è tentato da questo messaggio inconscio. “se i dislessici non sono dislessici allora perché devo fare tutta questa fatica per formarmi documentarmi, fare corsi … ”

COMPAGNI DI CLASSE E RELATIVE FAMIGLIE: un messaggio che i negazionisti passano è che il PDP e gli strumenti compensativi siano in realtà delle facilitazioni, una sorta di carta sconti sull’impegno scolastico
(in realtà dare uno strumento compensativo a un dislessico è come dare un paio di occhiali a uno che è miope, se tu gli togli gli occhiali lui sicuramente fa una inutile fatica bestiale, ma se li dai a uno che ci vede bene questo non ne ha giovamento, non è una carta vantaggi)
Questo unito al fatto che si afferma che i dislessici non sono dislessici porta a uno status di “ladro di carte vantaggi a tradimento”

Le famiglie dei compagni di classe sono indotte a vedere l’applicazione del PDP  (legge 170) come una ingiustizia da combattere.

Tutto questo porta alla crescita di situazioni ambientali sfavorevoli, disagio, discriminazione ed emarginazione.
Tutto ciò è provocato dalla perenne rivale della dislessia, la disinformazione.

LE FAMIGLIE DEI RAGAZZI DISLESSICI: il messaggio mandato alle famiglie è semplice ed è quello dello scarica barile.
“se tuo figlio fa fatica è perché qualcuno lo ha fatto diventare così, forse sono state quelle sciagurate delle maestre delle elementari che non sapevano insegnare” la diagnosi di dislessia arriva spesso quando sei all’inizio delle medie e quindi dare la “colpa” alle maestre elementari è cosa che può trovare il consenso anche dei professori delle medie “io ho tutta la buona volontà ma il ragazzo fa fatica per colpa delle maestre delle elementari, lo bocciamo e risolviamo il problema ”
Sappiamo tutti quanto sia spaesato un genitore che scopre da poco la dislessia del proprio figlio e di come si senta impreparato davanti a una tematica che probabilmente non conosce bene e come noi lo sanno bene anche i negazionisti.

I DISLESSICI: un ragazzo in fase adolescenziale vuole essere come gli altri vuole vestirsi come gli altri solo per essere accettato dal gruppo e essere diverso viene percepito da lui come un possibile motivo per essere allontanato o emarginato.
“Voglio essere come tutti gli altri”
indubbiamente anche questo è un punto su cui possono far leva i negazionisti.
Anche io ho affrontato quella fase per poi crescere e imparare a valorizzare le differenze all’interno del gruppo di amici (siamo tutti diversi e essere diversi fa di noi una squadra, una squadra di uguali ha o troppi attaccanti o troppi portieri )

INFORMAZIONE

La più grande arma contro la disinformazione è l’informazione, aiutiamo e aiutiamoci a fare in modo che tutti possano conoscere cos’è la dislessia

un abbraccio a tutti.

fonte: Giacomo Cutrera

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