DSA e Università: cosa sapere per accedere e affrontare il percorso accademico

articolo aggiornato il 5 giugno 2025

Con l’obiettivo di sostenere in modo concreto il diritto allo studio degli studenti universitari con DSA, nei giorni scorsi è stato depositato in Senato un disegno di legge che propone l’introduzione del Piano Didattico Personalizzato Universitario, con misure concrete a supporto degli studenti con queste caratteristiche.

L’iniziativa legislativa, presentata dai senatori Mario Occhiuto e Annamaria Fallucchi, punta a colmare un vuoto normativo e culturale, rafforzando i diritti e le opportunità di chi affronta il percorso universitario con maggiori difficoltà.

Strumenti concreti per un’università più accessibile

Il DDL prevede l’introduzione di un piano didattico personalizzato per gli studenti con DSA, costruito su percorsi specifici e flessibili.

A questi si affiancherebbero tutor qualificati, con il compito di supportare gli studenti sia nelle attività didattiche che in quelle amministrative.

Una parte importante della proposta riguarda inoltre la formazione del personale docente, affinché sia preparato a riconoscere e gestire efficacemente le esigenze degli studenti con disturbi specifici dell’apprendimento.

Contrastare l’abbandono e promuovere il successo formativo

«Troppi studenti con DSA abbandonano il percorso universitario perché non adeguatamente assistiti», sottolinea la senatrice Fallucchi. «Il pieno inserimento è un obiettivo ambizioso, ma necessario. Tutti i ragazzi devono essere messi nelle condizioni di raggiungere i propri obiettivi di studio e di vita».

Sulla stessa linea le dichiarazioni del senatore Occhiuto: «Ogni ragazzo che decide di intraprendere un percorso universitario ha diritto ad essere accompagnato e sostenuto, affinché sia messo nelle condizioni di esprimere al meglio il proprio talento».

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Per accedere ai servizi universitari, inclusi i test di ammissione, gli studenti e le studentesse con Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA) devono presentare una certificazione diagnostica:

  • Deve essere rilasciata dopo il compimento dei 18 anni (è valida per tutto il percorso universitario).
  • Se fatta prima dei 18 anni, deve essere aggiornata ogni 3 anni, salvo proroghe.
  • Deve rispettare i criteri della Consensus Conference del 2011, includere la dicitura esplicita del DSA, i codici nosografici e un profilo delle aree di forza e debolezza.

Sono valide le diagnosi effettuate da strutture del Servizio Sanitario Nazionale o da professionisti/enti accreditati dalle Regioni.

In alcune regioni invece, in assenza di centri diagnostici pubblici, sono accolte anche diagnosi di professionisti privati ma, prima di rivolgersi ad un privato, va chiesta conferma al servizio per la disabilità e i DSA dell’Ateneo dove ci si intende iscrivere.

La certificazione diagnostica dopo i 18 anni resterà valida per tutto il percorso universitario. Secondo le Linee guida della Cnudd 2024 (Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati per la Disabilità), infatti, la diagnosi deve essere aggiornata dopo tre anni SOLO se è stata fatta prima della maggiore età:

Test di ingresso universitari

Durante i test di ammissione a corsi ad accesso programmato, è possibile usufruire di alcune misure di supporto, come previsto dal DM n. 583/2022:

  • 30% di tempo aggiuntivo
  • Strumenti compensativi, in caso di DSA grave, come: calcolatrice non scientifica, lettore umano, videoingranditore.
  • La diagnosi deve essere non più vecchia di 3 anni, se effettuata prima dei 18 anni.

Anche per altri test universitari (come i TOLC o test locali), si applicano generalmente gli stessi criteri: tempo aggiuntivo, strumenti compensativi, e valutazione delle esigenze specifiche.

Durante l’anno accademico

Gli studenti con DSA possono accedere a strumenti compensativi e misure dispensative, come indicato dalle  Linee Guida allegate al DL 5669/11 al punto 6,7 e dalle  Linee Guida CNUDD 2024 e dalla Consensus Conference 2011.

Strumenti compensativi possibili:

  • PC con correttore ortografico
  • Registratore digitale
  • Sintesi vocale
  • Testi digitali o accessibili
  • Tutor come lettore o supporto allo studio
  • Calcolatrice, formulari, mappe concettuali

Misure dispensative possibili:

  • Esami suddivisi in più prove
  • Preferenza per esami orali
  • Adattamento dei formati delle prove scritte
  • Tempo aggiuntivo fino al 30%
  • Valutazione dei contenuti piuttosto che della forma

È importante comunicare in anticipo le proprie esigenze al Servizio DSA/Disabilità dell’Ateneo, che può mediare con i docenti.

In pratica, si consiglia di parlare con i professori all’inizio del corso o almeno un mese prima dell’esame.

In molti atenei sono presenti tutor specializzati, che affiancano gli studenti nel percorso, aiutandoli nello studio, nell’uso degli strumenti compensativi e nella preparazione degli esami.

 

Altre informazioni sul sito AID

 

 

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