Molto spesso, bambini e ragazzi si scoraggiano quando si trovano davanti a un compito pieno di segni rossi.
Questo senso di frustrazione può essere talmente forte da spegnere la motivazione a migliorare. Allora cosa si può fare?
Smettere di correggere gli errori? Certamente no: è proprio grazie alla correzione che lo studente può capire dove e perché ha sbagliato.
La soluzione non sta nell’evitare la correzione, ma nel trovare un modo più costruttivo e meno “traumatizzante” per farla.
- Un primo passo può essere abbandonare la penna rossa, che spesso ha un impatto visivo troppo forte e percepito come punitivo. Si possono usare invece colori più neutri e rassicuranti, come il verde o l’azzurro.
- Un’altra strategia efficace è l’autocorrezione. L’insegnante può, ad esempio, segnalare la presenza di un errore mettendo un pallino all’inizio della riga interessata, invitando lo studente a rileggere e trovare l’errore da solo.
- Se questo non basta, si può procedere con pallini posizionati sotto le parole sbagliate. Se una parola contiene più errori, si possono indicare con più pallini, uno per ogni errore. In questo modo, si guida l’alunno verso una maggiore consapevolezza e autonomia.
- Nei ragazzi con disgrafia, è frequente che gli stessi errori vengano ripetuti più volte: ad esempio, scrivere sempre “arbero” invece di “albero”, oppure variare l’ortografia di una parola nel corso dello stesso testo. In questi casi, è utile creare una rubrica personale degli errori, dove annotare le parole che creano difficoltà. Questo strumento potrà poi essere consultato al bisogno.
- Infine, se un’intera frase risulta incompleta o poco chiara, si può chiedere allo studente di spiegare verbalmente il concetto che voleva esprimere. L’insegnante potrà poi aiutarlo a riformulare correttamente la frase per iscritto.
Molto spesso i bambini e i ragazzi si scoraggiano nel vedere nel proprio compito una miriade di segni rossi…..
Lo scoraggiamento è talmente alto che spesso toglie la voglia di fare meglio, come fare dunque?
Non correggere gli errori? No, come farebbero altrimenti a sapere dove sbagliano e perchè?
Dunque?
Si possono correggere gli errori senza “traumatizzare” troppo gli alunni.
- Prima di tutto sarebbe il caso di cestinare la penna rossa, troppo invasiva, al suo posto si possono usare altri colori come il verde o l’azzurro
- Per correggere un compito si può usare l’autocorrezione da parte dello studente, l’insegnante può mettere a inizio riga un pallino dove c’è l’errore, e chiedere al ragazzo di autocorreggersi, in questo modo si da la possibilità di far capire all’alunno dove e perchè ha sbagliato
- Se il ragazzo non riesce ha trovare l’errore i pallini si possono mettere sotto ad ogni parola errata e poi farla autocoreggere
- Se in una stessa parola c’è più di un errore, si possono mettere tanti pallini quanti sono gli errori e poi farla autocorregere
- Spesso nei ragazzi con disgrafia, gli errori vengono ripetuti, perchè credono che quella parola si scriva così (arbero invece di albero), oppure una stessa parola all’interno di un testo è scritta in dieci modi diversi, quindi sarebbe utile organizzare una rubrica dove scrivere le “proprie” parole sbagliate, in modo da fare un elenco da consultare all’occorenza
- Se tutto un periodo è sbagliato o non completo, chiedere allo studente di spiegare il concetto che voleva dire a voce, l’insegnante può poi aiutare l’alunno a riscriverlo nel modo corretto