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Francesco: ”Vi racconto la dislessia a teatro assieme ad Einstein e Leopardi”

Francesco Riva, 22 anni, originario di Fiesole e milanese d’adozione, è dislessico, disgrafico e discalculico come suo fratello, “regalo ereditario” della madre ci dice scherzando (perché la dislessia è ereditaria). “Le elementari sono state un calvario” ci racconta “perché le maestre non erano preparate ad affrontare il problema”. Francesco comunque è riuscito a fare medie e superiori e l’Accademia di teatro di Roma. Oggi fa l’attore a tempo pieno e ha deciso di scrivere un monologo teatrale per aiutare i dislessici come lui, che in italia sono quasi 2 milioni. “DiSlessiA…Dove Sei Albert?” sta riscuotendo un grande interesse e assieme a SOS Dislessia ha cominciato a girare l’Italia. Guardando lo spettacolo scopriamo anche che alcuni grandi della storia, come Albert Einstein, Leonardo da Vinci e Steven Spielberg erano dislessici.

Dislessia, mai provato a farci i conti? Il toccante esperimento girato per la maturità

Una giovanissima regista e un’idea semplice ma efficace realizzata con tatto in vista dell’esame di maturità. Mettere tutti nei panni di un dislessico: lettere che si confondono, caratteri capovolti o incompleti. Così leggere una semplice frase diventa un’impresa impossibile. Aurora Merlo, così si chiama l’autrice dell’esperimento, ha fatto leggere ad alcune persone un testo opportunamente camuffato, le reazioni filmate sono tutte da vedere e rendono l’idea delle difficoltà che quotidianamente devono essere affrontate da chi soffre di questo disturbo

La caratteristica di Emilio

“Ho delle capacità che i miei compagni non hanno, ho una memoria fotografica che fa spavento…prendere atto di quello che si è, è una liberazione, non una condanna”

emilioCosì parla Emilio nel video La caratteristica di Emilio. 

Emilio è un ragazzo torinese con dislessia, che ha avuto la diagnosi tardi, alle scuole superiori, quando non è più riuscito a cavarsela da solo con le strategie compensative che ha messo in atto fino ad allora in modo del tutto spontaneo.

Purtroppo succede…e succede più spesso ai ragazzi particolarmente intelligenti, che riescono a compensare naturalmente alcune difficoltà nella letto-scrittura e nello studio.

Chiaramente andando avanti nel percorso scolastico le materie aumentano, le richieste della scuola anche…ed è molto più difficile fare a meno di strumenti compensativi informatici e di misure dispensative.

Tra l’altro una diagnosi tardiva è spesso più difficile da accettare, ma come dice Emilio può essere una liberazione: “Capisci che non sei stupido, ma questo in fondo lo sapevi già”.

Però il fatto che lo riconoscano anche gli altri è decisamente d’aiuto nell’affrontare le difficoltà quotidiane. continua a leggere

fonte: quisipuo-parma.it