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La scuola deve fornire  il numero di protocollo dei documenti depositati in segreteria

Qualsiasi documento in entrata o in uscita presso un ufficio della Pubblica Amministrazione — incluse le istituzioni scolastiche — deve essere obbligatoriamente protocollato. Ciò significa che ogni documento deve essere registrato e identificato tramite un numero di protocollo univoco, che ne garantisce la tracciabilità e l’autenticità.

Tra i documenti che devono essere protocollati rientrano, a titolo esemplificativo:
  • Diagnosi funzionale
  • Certificazioni di invalidità
  • Certificazioni DSA
  • Lettere di richiesta di accesso agli atti
  • Altri documenti ufficiali e rilevanti

Il numero di protocollo deve essere riportato nella ricevuta di avvenuta consegna rilasciata all’utente. Questa ricevuta, purtroppo, viene talvolta omessa, ma è un diritto dell’utente riceverla. Qualora non venga fornita spontaneamente, è possibile e doveroso richiederla, e la segreteria è obbligata a rilasciarla.

Per le famiglie, avere copia della ricevuta con il numero di protocollo è fondamentale. In caso di future comunicazioni formali con la scuola — ad esempio per segnalare la mancata applicazione del PDP (Piano Didattico Personalizzato) o del PEI (Piano Educativo Individualizzato) — è possibile fare riferimento preciso a quel documento, depositato in una specifica data per uno specifico studente. Ciò permette di evitare spiacevoli situazioni in cui si affermi che il documento non sia mai stato consegnato o che sia andato smarrito.

A tutela degli alunni e delle famiglie, è dunque essenziale richiedere e conservare sempre il numero di protocollo dei documenti presentati.

DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 28 dicembre 2000 n 445 art. 53

Risposte del prof. Guido Dell’Acqua referente area BES del MIUR sulla questioni riguardanti il PDP e i 90 giorni di osservazione (il trimestre dell’A.S.)

Alcune associazioni (Beautiful Mind, DI.RE FA.RE., l’associazione Relessica e l’associazione Dislessia un limite da superare, Orto del sapere, S.O.S. Dislessia) hanno rivolto al ministero delle domande per avere alcuni chiarimenti su questioni riguardanti il PDP e i 90 giorni di osservazione.
Risponde il prof. Guido del’Acqua referente MIUR area BES.

Le Suddette Associazioni hanno anche chiesto il permesso a divulgare le risposte.

Ecco le domande:
  •  Gli studenti DSA hanno diritto ad usare gli strumenti previsti nel vecchio PDP fino alla redazione del nuovo nei test d’ingresso e nelle prove scritte e orali?
  • Gli studenti in attesa del loro primo PDP hanno diritto ad usare in attesa della redazione dello stesso degli strumenti compensativi e dispensativi? Se sì, quali? Quelli consigliati nella diagnosi depositata in segreteria?  O durante il periodo di osservazione gli strumenti vanno effettivamente tolti durante test e verifiche, come denunciano alcuni nostri associati?
  • Il PDP può essere consegnato in visione alla famiglia prima della firma, perchè sia letto con attenzione ed eventualmente sottoposto agli specialisti che seguono lo studente?
  • E’ possibile la redazione di un PDP per ragazzi con Bisogni Educativi Speciali? E’ a discrezione del consiglio di classe o anche la famiglia può farne richiesta?
  • Riguardo alla valutazione, un voto positivo può “cancellarne” uno negativo sul medesimo argomento o gli insegnanti sono costretti a fare una media con entrambi i voti?
Di seguito le Risposte:
  • Gli strumenti compensativi e le misure dispensative sono generalmente già elencati nella certificazione. In attesa della formalizzazione del Piano Didattico Personalizzato (PDP) vanno attuate preventivamente le misure indicate nella certificazione; gli eventuali voti negativi ottenuti senza gli strumenti compensativi e le misure dispensative vanno riconsiderati alla luce del PDP e non possono assolutamente fare media. I test di ingresso essendo tali non dovrebbero a priori fare media
  • Certamente copia del PDP può essere consegnato alla famiglia che ne faccia richiesta prima di firmarlo, per studiarlo e/o sottoporlo agli specialisti di fiducia
  • Il consiglio di classe è sovrano nel decidere se fare o meno un PDP per alunni con bisogni educativi speciali che non ricadano sotto l’ombrello della legge 104/1992 o della legge 170/2010. Se poi la famiglia non lo vuole, deve motivare per iscritto il diniego alla firma. Viceversa, anche la famiglia può chiedere al consiglio di classe che sia adottato un PDP e nel caso il consiglio di classe fosse contrario, deve verbalizzarne il motivo.
  • Gli alunni che hanno diritto alla compensazione orale delle prove scritte con prove orali compensano appunto le prove scritte e quindi se la prova orale è buona non ha senso che il voto finale sia una media… quantomeno dovrebbe esser una media pesata con peso preponderante sulla prova orale.  
Permesso a divulgare la mail di risposta

Ovviamente può divulgare presso chi vuole queste risposte, che non rappresentano la sola mia opinione ma quella dell’ufficio scrivente tutto. Sperando di essere stato esaustivo e rimanendo a disposizione per ulteriori chiarimenti, invio i miei più cordiali saluti Guido Dell’Acqua  

ATTENZIONE: Questi del prof. Dell’Acqua sono pareri autorevoli di un dirigente del ministero, ma non hanno la forma degli atti e provvedimenti amministrativi.

Sotto le mail originali

RISPOSTA

Leggi Circolari ordinananze e altro che disciplinano gli esami di Maturità

La normativa che disciplina gli esami di Maturità è il   DL 62 del 13 aprile 2017

Dl 62/17, fra le altre cose, dice che gli strumenti compensativi sono ammessi in tutte le prove (scritte e orali) , sia per alunni con PDP che con PEI.

Rimane in vigore DPR 122-09  ma solo la parte relativa alla valutazione intermedia del secondo ciclo. Per la valutazione del primo ciclo e gli esami del secondo vedere DLgs 62/2017.

Nota MIM 23420 del 2025 – Prove-equipollenti

Poi ci sono le Ordinanze Ministeriali che escono ogni anno e che forniscono indicazioni operative per quell’anno. 

Anno Scolastico 2025/2026
Anno Scolastico 2024/2025
Anno Scolastico 2023/2024
Anno Scolastico 2022/2023
Anno Scolastico 2021/2022
Anno Scolastico 2020/2021   (2° anno di DAD)
Anno Scolastico 2019/2020   (1° anno di DAD)
Anno Scolastico 2018/2019
Anno Scolastico 2017/2018
Anno Scolastico 2016/2017
Anno Scolastico 2015/2016
Anno Scolastico 2014/2015
Anno Scolastico 2013/2014
Anno Scolastico 2012/2013
 
 

AVVISO ai genitori che percepiscono l’indennità di frequenza

ISTRUZIONI PASSO PASSO PER TRASMETTERE ONLINE ALL’INPS IL MODELLO ICRIC (dichiarazione di responsabilità sul “non ricovero” della persona con disabilità che percepisce indennità)

ImmagineCollegatevi al sito www.inps.it , nella Home Page cliccare su “accedi ai servizi” e poi su “servizi per il cittadino“, inserire il codice fiscale e il PIN, quindi cliccare in sequenza su “dichiarazioni di responsabilità (ICRIC etc.)”, “acquisizioni online“, “ricerca“, “inserimento nuovo modello“. Inserire la data di presentazione (odierna), inserire i dati richiesti se mancanti, cliccare su “avanti“, spuntare le scelte (non ricovero), cliccare su “salva“. Controllare i dati e quindi cliccare su “trasmetti“.


Non dimenticare di trascrivere il protocollo INPS per tutte le eventualità.

ATTENZIONE! Se non viene trasmessa le indennità vengono sospese!

Obbligo di condividere gli atti d’ufficio – Trasparenza amministrativa

Se un genitore vuole una copia del PDP, o del PEI, o delle verifiche, o di un verbale, o di qualsiasi altro documento che riguarda il figlio deve presentare alla scuola una richiesta formale ?

NO, non è necessario.
Quando il richiedente è noto ed è fuori discussione il suo diritto ad accedere ai documenti (come di sicuro nel caso dei genitori) la Pubblica Amministrazione rilascia la copia con accesso informale, anche a seguito di sola richiesta verbale.

La scuola è un ente pubblico tenuto alla trasparenza amministrativa e deve rilasciare ai cittadini gli atti richiesti Art. 22 L. 241/90 e DPR 184-2006 (leggere anche questo articolo)

La norma è stata rafforzata dal Decreto Legislativo 25 maggio 2016, n. 97 che introduce i principi del cosiddetto FOIA – Freedom of Information Act per cui il cittadino può visionare praticamente tutti gli atti amministrativi.

La privacy tutela i cittadini, non l’amministrazione.

Per rilasciare la copia degli atti ammistrativi (PEI, PDP, verifiche scritte, verbali vari) la scuola deve solo verificare se chi ne fa richiesta abbia interesse all’accesso, ma trattandosi dei propri figli non ci sono dubbi…….

La normativa raccomanda l’accesso per via informale, con domanda diretta, anche verbale, e immediata consegna dei documenti DPR 184/06 art 5 comma 1, ma purtroppo quasi sempre le scuole rifiutano questa forma e allora bisogna fare una richiesta di accesso agli atti tramite PEC o raccomandata AR, a quel punto la scuola è obbligata a fornire una copia del PDP
Lettera per richiesta di accesso agli atti
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Obbligo di condividere gli atti d’ufficio Art 328 codice penale

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Se le copie non andranno utilizzate a fini giudiziari si applica l’accesso informale che non prevede bolli (normativa).

Quanto ai diritti di copia (fotocopie) vanno pagati. 

Ci sono dei tariffari che devono essere pubblici chiedeteli in visione.

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Sentenza TAR Lazio n. 6849 del 19 giugno 2018 contro una scuola che non voleva dare copia delle verifiche ad una famiglia.

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Inoltre:

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Se dopo 30 giorni dalla PEC o dalla raccomandata AR di accesso agli atti la scuola ancora non risponde cosa fare?

Si può presentare ricorso alla commissione per l’accesso ai documenti amministrativi.

Compilare il modulo per il ricorso che trovate in  questa pagina. 

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Accesso agli atti e documenti, in vista delle modifiche per renderlo più facile