BOCCIATURE GIUSTE E INGIUSTE

da un post di GIACOMO CUTRERA del  7 dicembre 2016

Ciao a tutti e scusate l’assenza di questo periodo.
Sto preparando qualcosa di veramente bello e importante (che non c’entra con la dislessia, ma che mi cambierà la vita.)

Oggi come avrete intuito ho voluto prendere in esame un tema spinoso, il tema dei televisori.
Quante vi è capitato di parlare con vostra madre o vostra nonna che afferma con certezza che il televisore nuovo non funziona più ?
Solitamente, dopo aver imprecato contro tutti i santi del calendario vai a scoprire che l’analisi condotta dalla tua datrice di vita era in realtà leggermente sfalsata dalla presenza di una piccola presa della corrente che penzola fuori dal mobile, presa che è stata rimossa dal tuo fratellino che doveva assolutamente ricaricare il cellulare usando proprio quella presa.

Capita spesso e tutte le volte devi rifare il giro dei santi per chiedere scusa per le imprecazioni.

Ecco, io ho lasciato a mia madre un foglietto con scritto cosa fare prima di dare per defunto un televisore:
– Controllare che la spina sia attaccata
– Provare a cambiare la presa
– Premere l’interruttore dietro al televisore.

Allo stesso modo quando un insegnante mi chiede :
“Ho un alunno dislessico che continua a prendere insufficiente, lo posso bocciare?”

Lascio anche qui una lista di passaggi :
– Hai applicato gli strumenti compensativi ?
– Hai applicato gli misure dispensative ?
– Hai applicato gli misure didattiche  ?
( Scritte nel PDP e previste dalla legge 170)

In molti casi la risposta è NO e allora il ragionamento è semplice.
Se una persona viene valutata in maniera non corretta allora anche una bocciatura che ne deriva è INGIUSTA.

Se invece è stato fatto tutto in maniera corretta allora la valutazione è GIUSTA e se ne prende atto.

Io mi trovo spesso insegnanti che mi dicono che “Non vogliono avere problemi” sottintendendo che il loro modo di valutare deriva da quello.
Questo mi mette molta tristezza, perché sottintende una passione verso il proprio lavoro che è pari a 0.

Quando io testo un apparecchio elettronico controllo se ho attaccato la spina e se qualcosa non va, controllo per la seconda volta prima di andare dal mio capo a dirgli che è rotto.
Non lo faccio perché ci tengo a quell’apparecchio, lo faccio per non essere poi deriso dal mio capo che attacca la spina e vede lo schermo accendersi senza alcun intoppo.

Io sono un ingegnere, lavoro con schermi, macchine e aggeggi elettronici senza anima, tenete conto che lavorare con le persone è molto più importante e delicato.

Per Molti bravissimi insegnanti che fanno il loro lavoro con passione quello che ho detto è ovvio, basilare e fa male doverlo leggere ancora oggi, per questo mi scuso con loro.

Come ho detto qualche giorno fa a una sala piena di docenti :
“Io non ce l’ho con gli insegnanti ma con i colleghi degli insegnanti”
Perché spesso parlo con professori che mi dicono : “Sono anni che metto in pratica queste cose, ma i miei colleghi… ”

Di solito quelli che ti ascoltano sono sempre quelli che già sono pronti ad ascoltare, quelli che probabilmente non ne avrebbero bisogno, la sfida è quella di dirlo anche a gli altri.

Un abbraccio a tutti
JACK

BOCCIATURE GIUSTE E INGIUSTE

 

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